Essere Cristiani… Ieri, Oggi e in Eterno!!

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iunnamedQuesta frase desterà qualche disappunto, visto che viviamo in un contesto  socio culturale “cristiano”. Oramai questo aggettivo ha perduto gran parte del suo  significato lungo 17 secoli di storia. (17 si, perché i cristiani dei primi 3 secoli non hanno bisogno di essere biasimati).

Oggi, la parola “cristiano” anziché  essere sinonimo di una persona che ha creduto in Cristo come Signore e Salvatore, e lo segue con tutto il suo essere, ha assunto invece un significato intrinseco di “religione”, nel senso peggiore del termine. Fino a quando non si capisce che Cristiani non si nasce, ma si diventa con l’ascolto della Parola di Dio per la salvezza della propria anima, le persone continueranno a rimanere schiave del proprio orgoglio, e dalla egemonia dei professionisti della religione. Quando qualcuno mi chiede a quale religione appartengo, rispondo: “Non ho religione, ho creduto in  una persona,  “Cristo Gesù”, il figlio di Dio.”

C’è un  filo conduttore che lega  le religioni cristiane, esse dicono di sforzarsi a fare delle buone opere, di osservare i comandamenti, essere bravi, buoni, e tutto ciò per essere salvati e graditi a Dio. Ora chi ha un po’ di conoscenza della Parola di Dio, sa che nessun uomo o donna ha in sè la capacità di realizzare tutto questo, anzi Essa ci dice che “non c’è nessun giusto sulla terra, neppure uno” (Romani 3:10). Cari amici, se qualcuno di voi avesse la presunzione di essere capace di mettere in pratica tutti i comandamenti, Gesù gli direbbe: “una cosa ancora vi manca …(Luca 18:18 – 30). Se vogliamo essere salvati dall’inferno e vogliamo piacere a Dio; c’è solo una cosa da fare, credere in Colui che Egli ha mandato, cioè “Gesù Cristo”. Per questa ragione l’apostolo Paolo scrivendo ai credenti di Efeso una antica città della Grecia disse:”… Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio, non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti; (Efesini 2:9).

La causa della nostra salvezza non è la nostra bontà. Il Signore mi ha aiutato a capire che in noi non abita alcun bene che possiamo proporre, (basta guardarci intorno), anzi tutto ciò che noi riteniamo buone opere, la Bibbia le chiama “panno lordato”(Isaia 64:6). Le buone opere degli uomini, spesso sono un mantello per coprire l’ipocrisia, per apparire, e la religione dà una grossa mano in merito… Ma, spesso esso anziché coprire, rivela la nudità, il bisogno di riporre la fede in Gesù. Quindi la salvezza si ha solo per la grazia di Dio, e per questa grazia io ho la certezza di essere salvato, perdonato, e di avere la vita eterna. Come vedete cari amici, essere cristiani è più che appartenere ad una religione, piccola o grande che sia, vuol dire credere in Colui che è stato il mezzo attraverso il quale Dio si è compiaciuto di realizzare, e permettere che la Sua grazia potesse essere applicata alla nostra vita, e tutto per mezzo della fede. È li che si gioca la nostra responsabilità eterna.

Sapete nel corso della storia, i veri cristiani non hanno avuto vita facile, anzi sono stati perseguitati, hanno subito le torture più atroci ed infami, da parte della “religione cristiana”… sembra assurdo ma è così. Se tu continui ad avere fede nella tua religione o tradizione, vivrai nell’incertezza e sarai perduto per l’eternità. Essere cristiani infine vuol dire credere nella vita dell’aldilà per la quale va fatta la scelta “nell’aldiquà”. Questa è la nostra responsabilità: accettare quello che Dio ci propone per il nostro bene, e per fare questo dobbiamo conoscere la sua proposta leggendo la Sua Parola. La fede quindi è il mezzo con il quale la nostra salvezza può essere applicata alla nostra vita.

Matteo Angeloro

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