Esiste la cura contro la preoccupazione?

La Bibbia è un Libro molto concreto, perché persino le sue dottrine più sublimi possono essere messe in pratica nella vita quotidiana. Le dottrine relative a Dio e alla preghiera, per esempio, se vengono comprese e messe in pratiche in modo giusto possono sconfiggere uno dei più grandi nemici del Cristianesimo: la preoccupazione.

Il termine che nel Nuovo Testamento è tradotto con “ansietà” o “affanno” è molto vicino all’accezione odierna della parola “preoccupazione”. Il termine greco letteralmente significa “fare a pezzi” o “tirare in direzione opposte” e illustra visivamente sia il processo che il risultato della preoccupazione. Secondo l’uso che se ne fa nella Scrittura, questo termine allude a un’apprensione smodata riguardo al futuro.

Il famoso Sermone sul Monte di Cristo vieta la preoccupazione e spiega come superarla (Matteo 6:25-34). L’insegnamento di Gesù si basa sulla Persona di Dio, perché comprendere in modo completo chi è Dio allevia moltissimo la preoccupazione. Cristo illustrò la misericordia con cui Dio provvede agli uccelli e ai gigli e concluse che, poiché i figli di Dio sono ai Suoi occhi molto preziosi degli uccelli e delle piante, era assurdo pensare che Dio non avrebbe provveduto a loro. Di conseguenza, il primo passo per sconfiggere la preoccupazione è riconoscere che Dio manterrà la Sua promessa di provvedere a noi.

Neppure preoccuparsi le risorse fondamentali per la vita, come il cibo e i vestiti, dovrebbe essere motivo di preoccupazione. “Perché sono i pagani che ricercano tutte queste cose; ma il Padre vostro celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose (Matteo 6:32). I pagani si preoccupavano di queste risorse fondamentali perché non avevano la concezione di un Dio infinito e personale. I Cristiani, invece, non solo conoscono il vero Dio, ma hanno anche un rapporto personale con Lui attraverso il Figlio Gesù Cristo. Di conseguenza, il Cristiano può considerare la seguente dichiarazione della Bibbia come promessa personale:
“Il mio Dio provvederà a ogni vostro bisogno, secondo la sua gloriosa ricchezza, in Cristo Gesù (Filippesi 4:19). Dio non solo conosce le nostre necessità e provvede ad esse, ma la Sua potenza infinita ci assicura la capacità di fronteggiarle.

Stando così le cose, per i Cristiani è fondamentale ricordare l’esortazione “cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno sopraggiunte (Matteo 6:33). Tutte queste cose sono le risorse fondamentali per la vita che fanno preoccupare quelli che non hanno un rapporto personale con il Dio infinito. Dio stesso si assicurerà che queste necessità siano soddisfatte per chiunque si affidi a Lui. Il salmista esclamò:
“Io sono stato giovane e sono anche divenuto vecchio, ma non ho mai visto il giusto abbandonato, né la sua discendenza mendicare il pane (Salmo 37:25).

“Non siate dunque in ansia per il domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno (Matteo 6:34). Oltre a dimostrare che la preoccupazione si concentra sul domani, questo versetto ci spiega in che modo Dio permette che i Suoi figli affrontino le difficoltà. Dio ci ha creati capaci di affrontare i problemi di ogni giorno, un giorno alla volta. La preoccupazione è peccato perché è un tentativo di strappare il domani dalle mani di Dio, piuttosto che vivere l’oggi per fede. Per di più, la preoccupazione è distruttiva perché attiva le energie fisiche per l’azione, ma non è possibile intraprendere alcuna azione perché il problema appartiene ancora al domani. Perciò, la vita della fede non accumula i problemi di ieri, né anticipa quelli di domani, ma li affronta quotidianamente in modo produttivo.

Questo significa che il Cristiano non deve fare progetti per il futuro? In Giacomo 4:13-16, un brano che spesso viene frainteso per giustificare una vita sconsiderata, si chiarifica la questione relativa ai progetti. Lungi dall’insegnare a vivere una vita non pianificata, e conseguentemente indisciplinata, questi versetti indicano al Cristiano come fare programmi senza ansia. Il Cristiano fa tutti i Suoi progetti aggiungendovi una clausola: “Se Dio vorrà”. Il Cristiano non si preoccupa, perché sa che quando i suoi progetti falliscono è perché lo ha voluto il Dio sovrano, che conosce le sue necessità meglio di lui stesso.

Riconoscere la Persona di Dio e il mio modo in cui agisce nelle vite dei suoi figli aiuta moltissimo a eliminare la preoccupazione. Perciò, Dio ha stabilito la preghiera come mezzo per trasformare le nostre preoccupazioni in qualcosa di produttivo.

“Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti. E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù.
(Filippesi 4:6-7).

La preghiera comunica anche le inquietudini più serie a Dio, che solo è sovrano, affinché sia Lui a occuparsene. Tuttavia, non tutte le preghiere possono essere dominate dalla preoccupazione. L’Apostolo prescrisse specificamente la preghiera “con azioni di grazie”. La gratitudine e la preoccupazione non potranno coesistere: quando un Cristiano si rallegra veramente per le grazie passate e presenti di Dio nella sua vita, la sua preoccupazione per il futuro si trasforma in un’aspettativa fiduciosa che Dio continui a operare per il suo bene.

“Le cose che avete imparate, ricevute, udite da me e viste in me, fatele; e il Dio della pace sarà con voi” (Filippesi 4:9). Dopo aver pregato con gratitudine per una preoccupazione, il Cristiano deve mettere in pratica il giusto comportamento che ha appreso dalla Parola di Dio. La conoscenza teorica non basta. Il Cristiano deve impegnarsi a mettere in pratica i principi biblici nella sua vita prima che il Dio della pace lo liberi dal fardello della preoccupazione. Cristo raccontò una parabola in cui la preoccupazione era collegata alla pigrizia (Matteo 25:26). Ma, quando il Cristiano ripudia la pigrizia e comincia ad agire secondo i principi biblici, anche se la preoccupazione dovesse aumentare, essa alla fine svanirà.

La Bibbia offre una soluzione alla preoccupazione, ma questa soluzione vale solo per chi è nato di nuovo. La Bibbia, infatti, non fa queste promesse a chi non si è mai pentito dei suoi peccati e non ha mai accettato Gesù Cristo come Salvatore. L’espressione di salvezza è un requisito indispensabile. Solo così, infatti, il Cristiano può vivere ogni giorno con la certezza che Dio, infinito e sovrano, opera nella sua vita e continuerà a operarvi per il suo bene anche in futuro.

Martyn Clark

Ferrentino Francesco La Manna | Notiziecristiane.com

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