Se è vero che parlare di Paradiso e credere in esso è relativamente semplice, in quanto nell’immaginario comune rappresenta una idea sostanzialmente piacevole, è altrettanto vero che a causa della sua terribile natura, l’inferno è un soggetto al quale ci si allontana istintivamente. L’inferno è una delle dottrine più aggirate da parte di tutte le religioni, comprese quelle “cristiane”. Chi sostiene che l’inferno non esiste (annichilazionismo), altri che ritengono che Dio sia troppo buono per condannarvi l’essere umano (universalismo), altri ancora che considerano l’inferno come un luogo destinato solo alle personeveramente cattive (solitamente ladri ed assassini). Tuttavia la Bibbia ci dichiara con certezza che esso esiste e deve essere affrontato, perché rappresenta una verità incontrovertibile della rivelazione divina.
UNA VISIONE DANTESCA
Se chiedessimo quale sia la prima immagine che suscita alla mente il termine inferno, molti probabilmente risponderebbero qualcosa del genere: un luogo infuocato, diviso per “gironi” secondo i peccati commessi in vita, con la figura del diavolo, padrone di “casa”, con tanto di corna e forcone.
Effettivamente il concetto comune di inferno, nella nostra società, è molto influenzato dalla visione medievale, fortemente sottolineata dalla celeberrima opera di Dante Alighieri.
Tuttavia, sebbene l’inferno sia veramente un luogo di estrema sofferenza, la reale e più atroce punizione non saranno le “fiamme”, ma l’eterna ed irrimediabile separazione da Dio, il Creatore dell’uomo.
La Bibbia sostiene che in tale luogo, come per il Paradiso, la persona manterrà perfettamente la consapevolezza della propria identità. A tal proposito Gesù, nel vangelo di Luca, racconta una storia davvero emblematica, nella quale due uomini muoiono e seguono destini diversi: l’uno nel Paradiso e l’altro… “viveva nei tormenti”. Ancora viene definito come un luogo dove ci sarà “il pianto e lo stridore dei denti”, “di eterna infamia” e di “tormento giorno e notte”.
Per attenuare la reale e spaventosa realtà dell’inferno, osserviamo spesso intorno a noi diversi messaggi trasmessi dai mass media, i quali propongono un’immagine del Paradiso quasi “noiosa” contrapposta ad un inferno paradossalmente…divertente! Questo è semplicemente un terribile inganno, una devastante storpiatura.
L’inferno esiste, e non sarà certo sufficiente limitarsi a non credervi per evitarlo.
PERCHE’
Desideri un Dio giusto? Chi risponderebbe di no a questa domanda! Certo, ogni uomo desidera un Dio che sia giusto. Ed in effetti Dio è giusto, ma proprio la sua giustizia potrebbe essere, anche per te, un grosso problema.
Infatti, l’obiezione che più comunemente viene sollevata a riguardo della realtà dell’inferno è come sia possibile che Dio, che è amore, condanni l’uomo ad una simile condizione per l’eternità. Coloro che ragionano in questo modo non considerano chenon può esistere un amore perfetto senza una giustizia perfetta. Non è Dio ad essere “crudele” verso l’uomo, è l’uomo che per sua libera scelta decide quale porta dell’eternità aprire. Anzi, per tutto l’arco della vita di un essere umano il Signore tenta in ogni modo di avvisarlo del pericolo e di portarlo sulla strada che conduce al cielo; ma Dio, che non viola la libertà che Lui stesso ha donato all’uomo, non lo costringerà mai a scegliere un percorso contro la sua volontà. Nella Bibbia è scritto che Dio dice all’uomo:“Io ho posto davanti a te la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, affinché tu viva” (Deut. 30:19). L’amore del Creatore viaggia assieme alla sua giustizia, e la scelta spetta all’essere umano; la scelta spetta a te.
Cosa farai adesso? Non puoi sapere quanto durerà la tua vita, ed anche oggi Dio ti pone davanti la via della vita e la via della morte. Non puoi non scegliere, e nemmeno rimandare. Se scegli di intraprendere la via che porta al cielo, sappi che non sarà semplice, ma ne varrà la pena per l’eternità. Puoi invece optare per la soluzione più comoda, fingendo di non aver letto nulla e continuando “normalmente” la tua esistenza; questa è certamente una via “larga” e facile da percorrere, ma che ti porteràinevitabilmente in un luogo di sofferenze eterne e di insaziabile lontananza da Dio, il principio ed il senso della vita.
Trovarsi in quella condizione non sarà il risultato della “crudeltà” di Dio, ma la naturale conseguenza della tua scelta di oggi.
Oggi Gesù ti invita: “Entrate per la porta stretta, poiché la porta è larga e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa. Stretta invece è la porta e difficile la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano” (Mat. 7:13-14)
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