Quando parliamo di Israele, parliamo delle due tribù del sud: la “tribù di Beniamino” e la “tribù di Giuda” perché le dieci tribù del nord erano già state deportate in esilio nel 722 a.C. (2Re 17:6,20 “Nell’anno nono di Osea, il re di Assiria espugnò Samaria e deportò gli israeliti in Assiria e li stabilì in Halah e sull’Habor, fiume di Gozan, e nelle città dei Medi. Questo avvenne perché i figli d’Israele avevano peccato contro l’Eterno, il loro DIO, che li aveva fatti uscire dal paese d’Egitto liberandoli dal potere del Faraone re d’Egitto e avevano riverito altri dèi; essi avevano seguito le usanze delle nazioni che l’Eterno aveva scacciato davanti ai figli d’Israele e quelle introdotte dai re d’Israele. Inoltre i figli d’Israele avevano fatto in segreto contro l’Eterno, il loro DIO, cose non giuste e si erano costruiti alti luoghi in tutte le loro città, dalle torri di guardia alle città fortificate. Avevano eretto per sé colonne sacre e Ascerim su ogni alto colle e sotto ogni albero verdeggiante; e là su tutti gli alti luoghi avevano bruciato incenso come avevano fatto le nazioni che l’Eterno aveva scacciato davanti a loro, e avevano commesso azioni malvagie provocando ad ira l’Eterno; avevano inoltre servito gli idoli intorno ai quali l’Eterno aveva loro detto: «Non fate una simile cosa!». Eppure l’Eterno aveva avvertito Israele e Giuda per mezzo di tutti i profeti e di tutti i veggenti, dicendo: «Tornate indietro dalle vostre vie malvagie e osservate i miei comandamenti e i miei statuti, secondo tutta la legge che io prescrissi ai vostri padri e che ho mandato a voi per mezzo dei miei servi i profeti». Ma essi non prestarono ascolto e indurirono il loro collo, come l’avevano indurito i loro padri che non ebbero fede nell’Eterno, il loro DIO. E rigettarono i suoi statuti e il patto che egli aveva stabilito con i loro padri e gli avvertimenti che egli aveva loro dato. Perciò seguirono cose vane, diventando fatui essi stessi, e andarono dietro le nazioni che li circondavano, che l’Eterno aveva loro proibito di imitare. Cosí essi abbandonarono tutti i comandamenti dell’Eterno, il loro DIO; si fecero due vitelli di metallo fuso e fecero un’Ascerah e adorarono tutto l’esercito del cielo e servirono Baal, fecero passare per il fuoco i loro figli e le loro figlie, praticarono la divinazione, interpretarono presagi e si diedero a fare ciò che è male agli occhi dell’Eterno, provocandolo ad ira. Per questo l’Eterno si adirò grandemente contro Israele e lo allontanò dalla sua presenza; non rimase se non la sola tribú di Giuda. Neppure Giuda osservò i comandamenti dell’Eterno, il suo DIO, ma seguí le usanze introdotte da Israele. Perciò l’Eterno rigettò tutta la stirpe d’Israele, li umiliò e li abbandonò in mano dei predoni, finché li scacciò dalla sua presenza”).
In questo contesto storico si parla dell’Israele residuo e quindi (come detto prima) dei regni di Beniamino e Giuda. All’epoca i re babilonesi non erano interessati a conquistare la Palestina perché per loro come territorio non era importante essi volevano “sottomettere” il re d’Israele, di Giuda a pagare un tributo ogni anno, quindi in concretezza volevano la “sottomissione del re di Giuda” che ogni volta che si “ribellava” e non pagava questo tributo, come tutta risposta i babilonesi venivano ad assediare Gerusalemme e deportavano una parte della popolazione a
Babilonia come riscatto. La prima deportazione avvenne nel 605 a.C., in questa occasione fu deportato in esilio a Babilonia anche Daniele (Daniele 1:1 “Nel terzo anno del regno di Jehoiakim, re di Giuda Nabucodonosor, re di Babilonia, venne contro Gerusalemme e la cinse d’assedio). La seconda ribellione del re di Giuda avvenne nel 597 a.C. nuovamente i babilonesi tornarono e deportarono in esilio a Babilonia un’altra parte della popolazione. La terza e ultima ribellione del re di Giuda avvenne nel 586 a.C. questa volta Nabucodonosor si arrabbia seriamente e si stanca di queste continue ribellioni e va ad assediare Gerusalemme. E’ un assedio che dura un anno e si conclude con la distruzione completa e totale di Gerusalemme compresa anche la distruzione del Tempio della città che avvenne appunto nel 586 a.C.: “Questa è la data più traumatica nella storia di Israele” in quanto fu in questa occasione che avvenne la deportazione totale del popolo in esilio a Babilonia.
Percorrendo i periodi storici notiamo che la deportazione degli ebrei è accaduta in varie fasi e che il loro esilio a Babilonia termina nel 539 a.C. durante il primo Regno di Ciro e dopo che l’Impero babilonese cadde nelle mani dell’Impero Medo-Persiano. Al termine del suo primo anno di regno Ciro autorizza gli ebrei, coloro che lo desideravano, a tornare in Palestina (Daniele 1:21 “Così Daniele continuò fino al primo anno del re Ciro).
Oggi questi racconti storici sono rivolti a noi credenti affinché acquistiamo la giusta attitudine: a) nell’avere FEDE nella “Bibbia” e in quello che c’è scritto, b) nel fare uno sforzo nel volere “capire” e “studiare” quali sono le argomentazioni che ci aiutano a comprendere che la Bibbia è “affidabile”.
Questi due punti sono importanti dal punto di vista teologico.
Infatti c’è differenza tra un libro che racconta una finzione scritta dopo i fatti e un libro che racconta di “interventi miracolosi e veri” da parte di Dio e delle sue “rivelazioni”. Questo dimostra l’affidabilità di Dio e unisce in modo indissolubile quello che Egli dice con quello che Egli fa.
Possiamo dunque asserire che: DIO E’ AFFIDABILE E POSSIAMO FIDARCI DELLE SUE PROMESSE sulla base del presupposto che ha dimostrato di essere capace di prevedere il futuro, di avere il controllo sulla storia perché è “intervenuto nella storia”. Questo è un insegnamento teologico molto “importante” e molto “profondo” perché la Parola di Dio è legata all’intervento di Dio nella storia e alle sue profezie.
Luisa Lanzarotta | Notiziecristiane.com
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