Alla fine dell’ottobre 2006, avevo sintomi di tosse prolungata e perdita di voce per alcuni minuti, poi tutto ritornava alla normalità.
Mio padre mi diceva di andare dal medico ma io gli rispondevo un si superficiale, senza però andarci mai.
Il problema diventava più grave ed il mese dopo decisi di andare a fare una visita dall’otorino.
Per il medico, dopo la visita, stavo bene, e mi prescrisse un mese di aerosol.
Dopo la cura, il problema non era passato, anzi, la voce cominciava ad essere sempre più strana e gli attacchi di tosse sempre più frequenti.
Cominciava ad essere veramente un problema preoccupante, mi portai questo tipo di problemi fisici fino alla fine del dicembre 2006, quando il mio medico mi consigliò di fare un ecografia.
Da quella ecografia, alla gola, avvenne la scoperta.
Si accorsero che avevo una massa alla gola tra i 7 e i 10 centimetri, cominciai ad essere, a mio discapito, una persona “famosissima” mentre ero visitato , i medici si alternavano davanti allo schermo dell’ecografia, immaginate il mio stato…e quello di mio padre… Da quella sera cominciai tutti i giorni ad andare avanti e indietro per gli ospedali, e tutti davano brutte notizie.
AVEVO UN TUMORE MALIGNO.
Arrivò l’8 gennaio 2007 e tramite il medico di famiglia, fui ricoverato all’ospedale “POLICLINICO UMBERTO I” di Roma.
Infiniti furono gli esami, uno più fastidioso dell’altro, come: la broncoscopia, la gastroscopia, la biopsia, tac, risonanza magnetica, ecc.
Intanto, restai senza voce definitivamente e avevo continui colpi di tosse tanto da non poter più dormire tranquillo. Intanto i giorni nell’ospedale passavano e non sapevano cosa e come dovevano trattare il mio caso. Ero a Roma, lontano da tutti, dai familiari e dalla comunità evangelica che frequento, di conseguenza da tutti i miei fratelli della stessa comunità.
Con me c’era di continuo mio padre, non mi ha lasciato un attimo.
Ma la marcia in più che ho sempre avuto, è stata la fede in Dio e nel Suo figliuolo Gesù . Nonostante la situazione, ero pronto ad incoraggiare o confortare gli altri ammalati o le loro famiglie, tanto da meravigliarli; nella mia situazione, così grave, io, ero in pace.
Intanto avevo il mio bel calendario evangelico affisso al muro con i versetti della Bibbia che mi confortavano, la Bibbia stessa sul comodino come pronto soccorso della mia anima, ero diventato una testimonianza in quel luogo, il mio stato d’animo era particolare relativamente alle circostanze. Tutto questo solo grazie a Gesù, io, da solo, non ce l’avrei fatta.
Il 25° giorno, arrivò una notizia inaspettata e poco desiderata, i dottori dissero che sarebbe stato opportuno fare un ciclo di chemio, perche il TUMORE tramite risonanza magnetica era oramai arrivato a 13 centimetri e volevano rimpicciolirlo.
Non nascondo il mio stato d’animo di quel giorno, i giorni negativi ci sono stati, ma data la situazione ringrazio davvero DIO perche nel complesso mi ha dato tanta serenità e pace, nel confidare in Lui. In questo ho visto la Sua mano stesa su di me, rialzandomi ogni giorno con nuove forze nello spirito.
NEL FRATTEMPO SI PARLA DELL’OPERAZIONE…
Arrivò il giorno fatidico. Doveva essere un intervento molto rischioso, si sospettava che il TUMORE fosse attaccato alla colonna vertebrale, agli organi vitali ed inoltre a tante vene importanti. Ma anche da ciò, DIO, mi aveva guardato. L’intervento durò 7 ore, compresa tutta la preparazione di cui necessitavo. Poi, mi portarono in sala intensiva, dove vi restai per 36 ore. Dopodiche tornai a reparto. Operazione riuscita. In totale sono stato 36 giorni in ospedale. Ora, grazie a Dio sto benissimo fisicamente e clinicamente, non immaginate quanti miracoli sono avvenuti in quell’ospedale, ora tutti possono ringraziare il Signore per il miracolo che ho ricevuto, ora non ho più niente.
Solo io è il Signore sappiamo che in quei momenti il mio cuore era tranquillo e sereno, conoscendo i grandi miracoli che si rinnovavano giorno dopo giorno.
La mia testimonianza non descrive il problema affrontato, ma testimonia del fatto che Dio è grande!
E NON FINISCE QUI’.
Dopo l’intervento la voce non c’era ancora, i medici dissero che dovevo fare tanta logopedia e che c’era la probabilità che la voce non fosse ritornata più, oppure avrei riscontrato comunque dei problemi.Sono ritornato a casa, non ho fatto né logopedia ne cure simili, ho mandato solo”un messaggio al cielo”
La voce miracolosamente giorno dopo giorno tornò “LA MIA VOCE”.
Ancora una volta Dio mi sorprese, ma senza finire, ma senza finire ancora di stupirmi, in Francia nelle visite successive all’operazione, all’istituto “Gustave Roussy”, il medico mi disse che per il tipo di intervento subito, le palpebre sarebbero dovute leggermente abbassate, quindi, avrei dovuto a vita gli occhi mezzi chiusi, inoltre per quanto riguarda gli arti superiori e inferiori, non avrei potuto fare più grossi sforzi e non avrei più avuto la completa funzionalità, tipo nel nuotare, correre o saltare. Avevo infatti subito, tra le varie cose, l’apertura della gabbia toracica, ciò avrebbe potuto pregiudicare la mia condizione dal punto di vista scheletrico, se così possiamo dire.
A sentire la notizia, e considerando invece la mia condizione perfetta, non posso fare altro che ringraziare ancora una volta il mio Dio, quelle conseguenze sarebbero state un bel dramma per me che avevo solo 26 anni e avrei dovuto privarmi di tante cose.
Oltre alla malattia in sé, mi aveva guardato in cose delle quali neanche conoscevo l’esistenza.
DIO M’HA GUARITO TOTALMENTE.
Voglio solo dire a te che stai leggendo:”a volte noi vediamo Dio tanto lontano, ma realmente quando ne abbiamo bisogno, credimi, ci mostra il suo amore per noi in un modo così perfetto e tangibile che noi quasi non ci crediamo”.
Mostriamoci verso di Lui sempre riconoscenti in tutto e sopratutto permettiamogli di intromettersi nella nostra vita, affidando ogni cosa, di qualsiasi entità, a Lui, che governa tutto, ci ama e può tutto.
Dio vi benedica.
S.Leardi
da: Adi-rc.org/
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