“Eretici, gli incompresi della storia e i nostri eroi quotidiani”

Ah, l’eresia! Quell’arte oscura e subdola di pensare diversamente, di alzare la mano in classe e chiedere “perché?”. Essere eretici è come avere un superpotere, ma invece di volare o lanciare ragnatele, si finisce per essere messi al rogo o, peggio ancora, etichettati come “difficili”. Come diceva il teologo protestante e ribelle per eccellenza, Martin Lutero, “La vera libertà è essere in grado di dire ciò che si pensa, anche quando ciò comporta un viaggio a Worms”.

Essere eretici è un mestiere pericoloso, e la storia lo dimostra. Basta guardare Giordano Bruno, che ha avuto l’ardire di dire che l’universo non era geocentrico e, come conseguenza, ha ricevuto un’accoglienza calorosa sul rogo. Come disse il filosofo Michel de Montaigne, “il vero signore della verità è colui che ha il coraggio di opporsi alla maggioranza”. Certo, Montaigne parlava di verità e non di roghi, ma il concetto è chiaro: l’eresia è un atto di coraggio, anche se si rischia di essere bruciati in piazza.

Chi non ama i progressisti? Si potrebbe pensare che gli eretici siano i precursori del progresso, eppure la loro storia è costellata di insulti e abusi. Pensate a Galileo Galilei, che ha osato dire che la Terra girava attorno al Sole. “Eppure si muove”, ha mormorato prima di tornare al suo vin brulé in un angolo oscuro. Come se non bastasse, per anni ha dovuto combattere con i teologi, che lo avrebbero voluto inchiodato a un palo. In un certo senso, possiamo considerarlo un precursore delle teorie del complotto moderne. Non ci credete? Ecco un’altra citazione per voi: “L’eresia è una verità che viene a trovarci in un momento sbagliato”, diceva Victor Hugo, e come dargli torto!

La cosa bella dell’essere eretici è che non ci sono limiti all’immaginazione! Siamo nel bel mezzo di un’epoca in cui le idee volano e il pensiero critico è la norma. Se non lo fosse, come spieghereste la crescita dei gruppi di pensiero alternativi e delle sette stravaganti? Come affermava il filosofo tedesco Arthur Schopenhauer, “Ogni verità attraversa tre fasi: prima viene ridicolizzata, poi viene violentemente opposta e infine viene accettata come ovvia”. Quindi, se siete derisi per le vostre opinioni, festeggiate! Siete sulla strada giusta.

E se pensate che l’eresia appartenga solo al passato, vi sbagliate di grosso! Pensate ai teleredicatori e ai guru delle sette moderne che raccolgono folle adoranti, convinti di avere la chiave della verità. “Se solo avessimo messo Giordano Bruno su TikTok”, direbbe qualcuno. E perché no? D’altronde, è proprio il potere dell’eresia che ci porta a esplorare idee nuove, dal cibo vegano alle teorie sull’esistenza degli alieni. Come direbbe il nostro amico Nietzsche, “L’assenza di verità non è un problema, ma un’opportunità per crearne una nuova”. Che bello, no?

Essere eretici non significa necessariamente vivere in una grotta o essere un profeta inascoltato. Può anche significare semplicemente non seguire la massa. Come affermava il grande scrittore e saggista George Orwell, “In un tempo di inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario”. Oggi, ci sono miliardi di persone che decidono di vivere secondo le proprie regole, sfidando convenzioni e usanze. Magari non vi bruceranno sul rogo, ma vi guarderanno storto al supermercato quando chiedete se il latte è vegano.

In conclusione, cari lettori, non abbiate paura di essere eretici. Che si tratti di filosofia, religione o anche solo di come si mangia la pasta (che, per la cronaca, non dovrebbe mai essere scotta), abbracciare l’eresia è un viaggio affascinante e, per quanto possibile, divertente. E ricordate le parole di Dostoevskij: “Se Dio non esiste, tutto è lecito”. Ma, se credete in Dio, potete anche ribellarvi a Lui. Non è una grande notizia? Essere eretici significa vivere con passione, libertà e, perché no, anche un pizzico di sarcasmo.

Quindi, alzate i calici (o le tazze di caffè) e brindate agli eretici! E che il fuoco dei roghi sia solo un ricordo di un tempo che non tornerà mai più.

Davide Romano


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