Entrate per la porta stretta! Perché quella larga e spaziosa porta alla perdizione

images (4)Entrate per la porta stretta, poiché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano (Matteo 7:13-14).

Questa parabola enfatizza la verità che “esistono solo due vie: una giusta e una sbagliata, una buona e l’altra cattiva; la via che conduce al cielo e quella che conduce all’inferno (…) i santi e i peccatori, i pii e gli empi.

Il mondo desidera molte vie relative al carattere, ma per le anime esistono solo due vie sono verità tremende che dovrebbero indurre chiunque le ascolta a esaminare attentamente il nostro cuore, domandandosi: “che via sto percorrendo? Che strada sto seguendo?” Ognuno di noi si trova su una delle vie descritte nel brano. “Sforzatevi d’entrare per la porta stretta” (Luca 13:24). Il verbo tradotto con “sforzatevi” nel presente versetto deriva dalla parola “agonizzare”, ed è reso anche con “lotta sempre” (Colossesi 4:12). Di conseguenza, è ovvio che entrare per la porta giusta e fare ciò che è giusto non è semplice e richiede degli sforzi considerevoli. Questo non significa che la salvezza si basa sulle opere, ma enfatizza il fervore nella ricerca della salvezza. Per avvicinarsi a Cristo occorre desiderare intensamente di essere salvati. Se il desiderio di essere salvati è esigue e debole si andrà all’inferno. Gran parte del mondo dimostra di essere poco preoccupato per la necessità eterne dell’anima perciò, gran parte del mondo andrà all’inferno. “Entrate per la porta stretta” (Matteo 7:13). L’aggettivo “stretta” (che a volte viene confuso con il termine “retta”) traduce una parola greca che significa “contenuto, angusto, di difficile accesso”. Si tratta del termine greco da cui deriva la parola “stenografia”, che letteralmente significa “scrittura stretta, o piccola”. Il messaggio conferito dall’aggettivo “stretta” usato nella presente parabola è che la via giusta è difficile da intraprendere perché la porta d’accesso a questa via è stretta. Nel brano di Luca che riporta questa parabola, Cristo enfatizza questa verità dicendo: “molti cercheranno d’entrare e non potranno” (Luca 13:24). Il fatto che la porta sia stretta indica che la via d’accesso alla salvezza è stretta, perché la salvezza si riferisce solo passando da Gesù Cristo. Esiste un’unica via che conduce alla salvezza, e questa via è Cristo: “E in nessuno altro è la salvezza; poiché non v’è sotto il cielo alcun altro nome che sia stato dato agli uomini, per il quale noi abbiamo ad essere salvati” (Atti 4:12). Per molte persone è molto difficile accettare il fatto che Cristo è l’unica via che conduce alla salvezza perché vorrebbero essere salvate mediante le opere o qualche altra cosa. Tuttavia, l’unica via è Cristo.

Cristo descrisse i caratteri delle due rispettive vie, che ovviamente sono in contrasto perché hanno un carattere opposto. La via sbagliata e la via giusta sono diverse come il giorno e la notte. Il bene e il male sono sempre opposti; alcuni cercano di renderli simili, ma in realtà sono in grande contrasto.

LA VIA SBAGLIATA:

“Larga è la porta e spaziosa la via che mena alla perdizione, e molti son quelli che entran per essa” (Matteo 7:13). Il carattere della via sbagliata può essere descritto con tre termini: facile, ingannevole e popolare.

Facile: la via sbagliata è facile da intraprendere perché è “larga” e non è caratterizzata da nessuna restrizione. Chiunque può intraprendere questa via, che essendo “spaziosa” è anche facile da percorrere. Anche chi barcolla per l’ubriachezza può percorrere questa via perché è molto spaziosa.

Ingannevole: il termine tradotto con “spaziosa” si riferisce sia alle dimensioni e all’ampiezza di questa via, che al suo aspetto magnifico. Questo contribuisce a rendere il peccato molto ingannevole in relazione alle sue tragiche conseguenze.

Popolare: “molti sono quelli che entran per essa”. Moltissime persone seguono questa via, e sicuramente questa è anche la via più raccomandata e popolare. Il peccato attira molte persone attraverso la popolarità perché quando tutti fanno una cosa, le persone tendono scioccamente a pensare che sia la cosa giusta. Tuttavia, essere popolare non significa essere pio, ed essere popolare tra le persone non significa essere popolari con Dio.

LA VIA GIUSTA:

“Stretta invece è la porta ed angusta la via che mena alla vita, e pochi son quelli che la trovano” (Matteo 7:14). Cristo indica due caratteristiche principali della via giusta da seguire, e nessuna di queste due caratteristiche è gradita a la carne, infatti si tratta della difficoltà della via e dell’impopolarità della via.

DIFFICOLTÀ DELLA VIA:

In precedenza abbiamo osservato che l’ordine indicava che seguire la via giusta è molto difficile, mentre qui osserveremo che anche dopo aver intrapreso la via giusta si continuano a incontrare delle difficoltà. Questo è dimostrato dall’aggettivo “stretta” usato nel presente versetto, che nell’originale deriva da una parola che significa “circondato, come una gola montana”; “pressare assieme, pressione” e “affollare”. Il termine che in questo versetto è reso con “stretta” è reso anche con “afflitti”, “tribolati” (2 Corinzi 1:6). La via giusta è la più difficile da seguire, ma Cristo non disse mai che essere credenti è facile. Tuttavia, essere credenti è molto meglio che non essere credenti.

L’IMPOPOLARITÀ DELLA VIA:

“Pochi son quelli che la trovano”(Matteo 7:14). Secondo le Scritture, Cristo raccontò questa parabola in due occasioni diverse: la prima durante il Sermone sul monte, e la seconda in risposta alla domanda “Signore, son pochi i salvati? (Luca 13:23). La risposta a questa domanda è molto chiara nella parabola: i salvati sono pochi. Ovviamente, questa verità non è molto popolare. “L’idea di candore e filantropia induce molti ad avere sentimenti completamente contrari alle Scritture. Secondo queste persone pochissimi periranno e, pur vivendo nell’indifferenza totale nei confronti di Dio, alla fine le persone riceveranno misericordia (…) (tuttavia) la verità illustrata nelle Scritture è che pochi andranno in paradiso”. Il profeta Geremia illustrò l’impopolarità della via giusta quando, dopo aver detto “le tue parole sono state la mia gioia, l’allegrezza del mio cuore (Geremia 15:16), aggiunge: “mi son seduto solitario” (Geremia 15:17). Il fatto che sia impopolare accresce la difficoltà della via perché per alcuni l’impopolarità può essere molto scoraggiante e demoralizzante.

Oggi la chiesa popolare è la “grande” chiesa”, ossia la chiesa che vanta il maggior numero di membri. Tuttavia, il numero di membri di chiesa non è una garanzia di fedeltà nella dottrina. Al contrario, di solito la chiesa fedele e vera è piccola e impopolare. Tuttavia, anche se tutte le vere chiese fossero grandi e vantassero un grandissimo numero di membri, questo non cambierebbe ugualmente il fatto che “pochi” sono salvati perché, rispetto alle moltitudini del mondo, le chiese che credono nella Bibbia sono sempre state poche. In ogni caso, “se la religione che professiamo non è popolare e se pochi sono d’accordo con noi, non abbiamo motivo di scoraggiarci o di intristirci (…) Il ravvedimento e la fede in Cristo, insieme alla santità della vita, non sono mai andati di moda. Il vero gregge di Cristo è sempre stato esigue”. Se non invalida la vostra fede, anzi conferma ciò che dicono le Scritture riguardo al fatto che “pochi” seguono la via giusta. L’idea di una “maggioranza morale” potrebbe sembrare bella, ma è una leggenda perché la maggior parte delle persone non sono mai state morali. Questa idea, dunque, contraddice le affermazioni delle Scritture.

John G. Butler

Francesco La Manna | notiziecristiane.com

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