L’impegno della Federazione luterana mondiale e dell’Agenzia avventista di soccorso
Roma (NEV), 5 febbraio 2014 – L’attenzione sui rifugiati del Sud Sudan non deve calare, perché la loro situazione continua ad essere critica. E’ questo l’appello lanciato dagli operatori della Federazione luterana mondiale (FLM, www.lutheranworld.org) dal campo profughi di Adjumani in Uganda. Sono oltre 59mila i sudsudanesi che hanno attraversato il confine ugandese, e circa 36mila, in gande maggioranza donne e bambini, hanno trovato rifugio ad Adjumani. “Il campo è stato pensato per ospitare 400 persone. Potete quindi immaginare quanto la situazione sia critica con persone costrette a sistemarsi all’aperto con pericolo per la salute e per l’incolumità personale”.
Tra gli stessi profughi scampati alla violenza si trovano degli operatori della FLM costretti a fuggire dal paese. “Sono scappato sentendo da vicino fischiare le pallottole – ha raccontato John Garang che lavorava in un progetto educativo della FLM a Maban -. Ancora adesso non riesco a sentirmi al sicuro e sono in ansia per la sorte di mia moglie e mio figlio di cui non ho più notizie”. La FLM provvede nel campo di Adjumani cibo e generi di primaria necessità, ma l’emergenza principale rimane l’acqua. “La situazione sta migliorando con la costruzione di nuovi pozzi e il ripristino di alcuni già esistenti. Tuttavia siamo ancora lontani dai 90 pozzi necessari sia per il campo sia per la popolazione locale”, dichiara Arnold Kasoba, dell’Alto commissariato ONU per i rifugiati (ACNUR).
Tra le tante altre agenzie di soccorso attive in Uganda è da segnalare l’Agenzia avventista di soccorso e sviluppo (ADRA) impegnata a fornire aiuto a 1600 famiglie. La rete di ADRA ha investito 120mila dollari in un progetto che prevede la fornitura di servizi igienici ad oltre 26mila profughi.
Fonte: http://www.nev.it/
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