Il 28 maggio scade l’ultimatum della Corte europea dei diritti dell’uomo. Arena (Radio carcere): «Sul tavolo dei giudici già 10 mila richieste di risarcimento ben istruite».
Si parla di centinaia di milioni, forse più di un miliardo: è la “maxi-multa” che potrebbe pagare l’Italia se entro il 28 maggio non risolverà, come prevedibile, il sovraffollamento delle carceri. Non è una ipotesi remota ma un rischio reale. La decisione è affidata alla Corte europea dei diritti dell’uomo, che nel 2013 aveva dato un anno di tempo all’Italia per risolvere la situazione. Non è cambiato molto da allora. Se i giudici di Strasburgo mantenessero la linea dura nei confronti dello Stato italiano per l’inadempienza, saranno i contribuenti a pagarne il prezzo.
LA SITUAZIONE. La situazione delle carceri è disastrosa. L’ultimo dato del Dap parla di quasi 60 mila detenuti, molti dei quali vivono in uno spazio inferiore ai 3 metri quadrati. E sotto questa soglia si determina, secondo la Convenzione europea dei diritti umani, il trattamento inumano e degradante. Il Consiglio d’Europa ha in mano altri dati, relativi al 2012, ancora peggiori: più di 66 mila detenuti a fronte di 45 mila posti disponibili.
NESSUNO HA RISOLTO. «Con la sentenza pilota “Torreggiani” dell’8 gennaio 2013, la Corte aveva già ammesso il ricorso di sette carcerati, e intimato all’Italia l’assegnazione di risarcimenti pari a 100 mila euro», ricorda Riccardo Arena, direttore di Radio carcere, a tempi.it. «La Corte aveva chiesto di risolvere la questione del sovraffollamento entro un anno ma, in questi mesi, nonostante la lettera alle camere del presidente Giorgio Napolitano, né il governo Letta, né il governo Renzi, hanno fatto qualcosa di concreto perché chi è in carcere possa vivere in condizioni umane», continua Arena. «L’ultimatum della Corte scade il 28 maggio, e l’unica possibilità che ha l’Italia di non pagare i risarcimenti è convincere i giudici di aver fatto qualcosa per risolvere la situazione, anche se non è vero».
10 MILA RICHIESTE DI RISARCIMENTO. «Sul tavolo dei giudici di Strasburgo ci sono già 10 mila richieste di risarcimento ben istruite», afferma Arena. Già a giugno, l’Italia potrebbe dover sborsare decine di milioni di euro ai suoi detenuti. «Ormai dipende soltanto dalla volontà dei giudici. Se confermeranno il proposito di far pagare all’Italia le sue inadempienze oppure se cambieranno linea, adottando un atteggiamento più morbido», spiega Arena. «Probabilmente il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, tornerà a Strasburgo per convincere il Consiglio d’Europa e i giudici di aver fatto qualcosa per risolvere una situazione che in realtà non è affatto cambiata. Una mossa politica che potrebbe essere accolta dalla Corte per non mettere in difficoltà l’Italia», afferma Arena. «Peccato che, almeno in teoria – conclude il direttore di Radio carcere – la violazione da parte dello Stato italiano dell’articolo 3 della Convenzione europea, che proibisce trattamenti inumani e degradanti, dovrebbe comportare l’espulsione dall’Unione Europea».
Francesco Amicone
Fonte: http://www.tempi.it/
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