Due giorni fa’ Elton John ha postato su Instagram le foto del matrimonio con il suo storico compagno David Furnish, già legati da un contratto di unione civile stipulato nel 2005. La firma dei due su quel foglio di carta legale, legalizzato dal governo inglese, ne fa ufficialmente una coppia sposata. Il cantante 67enne ha quindi celebrato nella propria magione di Winsor tra i 2 figli, amici e star il matrimonio con il 52enne produttore e filmaker canadese, con cui è legato da 20 anni. Adesso il loro matrimonio è stato legittimato, dopo la legge che a marzo ha ammesso le nozze tra persone dello stesso sesso in Inghilterra e Galles.
Ma la cosa che più ci lascia sgomenti e sentire le dichiarazioni dell’arcivescovo di Canterbury Justin Welby, massima autorità della chiesa anglicana, quando afferma, infatti, che è necessario «ascoltare entrambe le parti» su un tema per cui ha ammesso «frustrazione»: «Non si tratta solo di una questione di sessualità, ma del modo stesso in cui la Chiesa vive ed esiste e si apre alla gente».
Probabilmente mi viene da pensare: “… vuoi vedere che l’arcivescovo Welby si è preso di coraggio dopo le dichiarazioni dello stesso Elton John, di sei mesi fa’, quando ha affermato alla stampa inglese che anche Gesù oggi accetterebbe i matrimoni gay?
E’ ovvio che il Gesù di cui parla Elton John non è lo stesso che conosciamo, non è colui che ha riscattato i nostri peccati dal duro legno della croce per lavarli, cancellarli e salvarci dalla morte eterna. Quel Gesù che noi conosciamo, non condanna di certo i peccatori, ma il peccato, e quindi l’omosessualità che è un peccato secondo che è scritto nella legge: “Non avrai con un uomo relazioni carnali come si hanno con una donna: è cosa abominevole” (Levitico 18:22). Mentre, l’arcivescovo Welby, fa fatica a credere a Gesù che essendo contrario al peccato e di conseguenza all’omosessualità è anche contrario al cosiddetto matrimonio omosessuale.
Quello che ormai è certo e che in Inghilterra come in gran parte dei paesi europei la classe politica non sta opponendo resistenze alla “voce LGBT”, anzi, a dirla tutta, cavalca con grande orgoglio ogni singola situazione, evento, organizzazione che ha a cuore il modello gender, e la globalizzazione LGBT. Per questa ragione ben presto, ahimè anche il nostro paese troverà l’escamotage per aggirare l’ostacolo e garantire anche ai gay tutto quello che vorranno. Diciamo che nei giorni scorsi abbiamo ben documentato quello che accaduto a Roma (Il Prefetto di Roma ha cancellato i 16 matrimoni omosessuali, Era ora!) e a Palermo (Palermo: al via i matrimoni tra gay?) nei giorni scorsi.
Certamente, i LGBT vanno rispettati e non discriminati, ma di sicuro non vanno incoraggiati a peccare bensì aiutati per uscire fuori dalle seduzioni di Satana. Ormai sempre più spesso come un disco rotto ci dicono “ma dov’è scritto che è peccato”, si sente dire spesso dalla bocca di queste persone e/o a volte da individui che si professano cristiani? Ciò attesta la profonda sconoscenza della Bibbia, poiché Dio condanna questa devianza sia nel Vecchio Testamento (Levitico 20:13) che nel Nuovo (Romani 1:26-27), a conferma che la bibbia non assume più un valore assoluto ma relativo, nonostante il Signore Gesù, per bocca dell’apostolo Paolo, evidenzia la gravità dei peccati legati alla fornicazione e alla sessualità distorta (1° Corinzi 6:9).
Pietro Proietto – notiziecristiane.com
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