Il Cairo (Agenzia Fides) – La Chiesa copta ortodossa è sempre stata a fianco della nazione egiziana in tutti i passaggi anche difficili della sua storia, e adesso sostiene le autorità politiche e militari nazionali appoggiando “tutte le misure” da loro disposte per “proteggere i nostri confini e la sicurezza nazionale”, elogiando nel contempo la volontà “mai contraddetta” da parte egiziana di voler seguire le “vie diplomatiche” per tutelare i propri diritti legittimi. Appare netta e senza possibili equivoci la posizione di supporto espressa in queste ore concitate dal Patriarcato copto ortodosso nei confronti del Presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi, Mentre aumenta l’allarme per un possibile scontro militare diretto tra Egitto e Turchia sul teatro del conflitto libico, devastato dalla guerra civile tra le truppe del governo di Tripoli e le milizie che fanno capo al Generale Haftar e al “Parlamento di Tobruk”.
Nelle ultime settimane, il governo di Tripoli guidato da Fayez al Sarraj e riconosciuto come legittimo dalla comunità internazionale, con l’aiuto della Turchia sta conquistando posizioni a scapito del generale Haftar, sostenuto dall’Egitto. Davanti a questo scenario, sabato 20 giugno al Sisi si è detto pronto a schierare le truppe egiziane in Cirenaica per proteggere l’area di Sirte dall’influenza turca. Rivolgendosi ai soldati della base militare di Sidi Barrani, a circa 100 km dal confine con la Libia, il Presidente egiziano ha detto che le truppe del suo Paese devono prepararsi “a condurre qualsiasi missione, all’interno dei nostri confini o, se necessario, all’esterno”. Al Sisi, nel suo discorso, ha anche sostenuto che un eventuale intervento militare egiziano in territorio libico – destinato secondo molti analisti a mettere in crisi la stabilità di tutta l’area mediterranea – sarebbe “legittimo e in linea con le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’Onu”. Con il comunicato diffuso ieri dal Patriarcato copto ortodosso si schiera senza riserve al fianco della linea esposta dal Presidente al Sisi, elogiando le prove di “sacrificio e eroismo” fornite anche di recente dalle Forze armate egiziane.
Analoghe dichiarazioni di sostegno alla leadership politica egiziana, attualmente in rotta di collisione con l’iperattivismo politico-militare della Turchia di Erdogan, sono state espresse dalla comunità evangelica egiziana, guidata dal Reverendo Andrea Zaki, a capo dell’Organizzazione copta evangelica. “Preghiamo Dio” si legge nella dichiarazione diffusa dagli evangelici “affinché protegga la nazione egiziana da tutti i mali, e i diritti storici del popolo egiziano siano difesi da quanti minacciano la sovranità e le fondamenta dello Stato egiziano”. Solidarietà e pieno sostegno al governo e alle forze armate egiziane sono stati espressi anche dalla Casa della Famiglia egiziana, organismo di collegamento interreligioso attivato da alcuni anni per prevenire e mitigare le contrapposizioni settarie.
(GV) (Agenzia Fides 23/6/2020)
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