La vedova di un agente di guardia di una chiesa, ucciso la scorsa domenica delle Palme, perdona l’assassino del marito.
Negli attentati della scorsa Domenica delle Palme a due chiese in Egitto, sono rimaste uccise 49 persone. L’agente di guardia Naseem Fahmi ha impedito probabilmente che il numero delle vittime fosse ancora maggiore. E’ stato ucciso nell’adempimento del suo dovere.
La vedova Samira è in lutto per la morte del marito, ma non è arrabbiata.
“Sono sicura che Naseem sia stato felice di rischiare la vita per Cristo” dice Samira, vestita di nero per il lutto. Naseem era molto vulnerabile a causa del suo lavoro come guardia. “Quando ne parlammo un giorno, mi disse che sarebbe stato disposto a difendere la chiesa con il suo sangue. Domenica scorsa lo ha fatto“.
Naseem era una delle guardie della chiesa ortodossa di San Marco ad Alessandria domenica scorsa. Quando l’attentatore suicida ha cercato di entrare nella chiesa, Naseem lo ha fermato e gli ha chiesto di passare attraverso il metal detector. A quel punto l’attentatore si è fatto esplodere. Naseem non è sopravvissuto, ma con la sua azione ha salvato molte altre vite.
Naseem era padre di due figli adulti. Fra due mesi sarebbe diventato nonno per la prima volta. Ha servito la chiesa per oltre 20 anni ed è morto all’età di 54. “Sono orgogliosa di quello che ha fatto mio marito” dice Samira, “ma la vita è diventata difficile per me dopo la sua morte. Era molto importante per me“. La vedova ricorda altre conversazioni con il marito: “Mi aveva detto che sapeva che io e i ragazzi avevamo bisogno di lui, ma sapeva anche che Dio si sarebbe preso cura di noi se gli fosse successo qualcosa“. “La vita di Naseem era in chiesa, e ora la sua vita è nei cieli. So che è in un buon posto“.
Lei ha un messaggio d’amore per gli estremisti islamici in Egitto: “Vi perdono e chiedo a Dio di perdonarvi. Prego che Dio possa aprirvi gli occhi e illuminare le vostre menti“.
Fawzy Fahmi il fratello di Naseem ha detto: “Siamo divisi tra la tristezza e la gioia. Abbiamo sentimenti contrastanti. E’ difficile esprimere ciò che proviamo. Noi viviamo tra la tristezza di aver perso mio fratello e la gioia di sapere che è andato in paradiso. Il nostro unico conforto è che egli è in un bel posto con Cristo“.
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