Un commando armato è entrato nella bottega di un barbiere e ha aperto il fuoco sul 50enne Nabil Saber Ayoub. È il nono cristiano ucciso da febbraio nella città di Al-Arish.
Un altro cristiano è stato ucciso a Al-Arish, nel Sinai del Nord, in Egitto. Un commando armato di pistole è entrato nella bottega di un barbiere la sera del 6 maggio e ha aperto il fuoco sul 50enne cristiano Nabil Saber Ayoub. Solo pochi giorni fa l’Isis, sospettato di aver portato a termine anche questo attentato, aveva raccomandato a tutti i musulmani di stare alla larga dai raduni cristiani.
La città era già stata funestata a febbraio da una serie di omicidi a danno della minoranza copta. Gli attentati dello Stato islamico avevano gettato nel panico la comunità cristiana e oltre mille fedeli su 1.700 erano fuggiti nella città di Ismaliya per trovare rifugio. Nell’ultimo mese i cristiani avevano lentamente fatto ritorno alle loro case ma il nuovo attentato potrebbe spingere molti a lasciare per sempre la regione.
Si fanno sempre più frequenti le violenze contro i cristiani, che da dicembre hanno già subito due attentati prima contro la cattedrale copta di San marco, al Cairo, e poi la Domenica delle palme nelle chiese di Tanta e Alessandria. In totale, negli ultimi sei mesi sono morti più di 75 fedeli. Gli omicidi non avevano impedito e si erano fermati durante la visita di due giorni di papa Francesco in Egitto ma nel paese guidato da Abdel Fattah al-Sisi, la riconciliazione invocata dal pontefice e dal grande imam di Al-Azhar è ancora lontana.
Foto Ansa
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