Ritrovata in un modo sensazionale, un frammento del Vangelo di Marco che era stato utilizzato per costruire una mummia del popolo… si parla di svolta epocale.
La polemica fra chi pone dubbio sulla veridicità della Bibbia e sulla sua distorsione nel tempo, potrebbe essere ad un punto di svolta: un team di ricercatori esperti egittologi hanno messo a punto una nuova tecnica che permette di ricavare, in modo incredibile, alcuni manoscritti utilizzati per creare sagome alle mummie.
Attualmente, i primi esemplari del vangelo risalgono, per esempio, agli anni 101-200 d.C. e ritrovare testi originali ancora più antichi, non solo sarebbe una ulteriore riprova sulla veridicità della Parola di Dio, ma potrebbe indicare anche le modalità attraverso le quali lo stesso è giunto a noi. Uno dei problemi che da sempre hanno permeato il mondo religioso è proprio quello della conservazione inalterata dei sensi e dei significati della Parola stessa. Infatti, nei tempi antichi, non essendoci mezzi di riproduzione digitali, ma soltanto la ricopiatura, pian piano potrebbero essere stati introdotte della variazioni più o meno importanti nel testo stesso. La scoperta recente fatta da questo team di esperti potrebbe finalmente portare ad una svolta epocale.
La novità nasce dalla considerazione che, mentre i dignitari di palazzo e i Faraoni usavano maschere di oro o di metallo prezioso per sagomare il proprio cadavere una volta defunti, la gente comune, non potendo permettersi altro, ricorreva a un procedimento più semplice: tanti spezzoni di carta venivano incollati uno dopo l’altro in modo da formare una crosta dura e resistente nel tempo. Naturalmente, i millenni trascorsi facevano si che non appena la mummia stessa era esposta all’aria aperta si disintegrava in polvere, tanto più la carta e l’inchiostro usato sui fogli scritti. Adesso, gli scienziati hanno sviluppato una tecnica che permette alla colla delle maschere della mummia di essere rimossa senza danneggiare l’inchiostro sulla carta.Il testo sui fogli può essere così letto rivelandosi fonte inesauribile di preziose informazioni per chi deve studiare la cultura del popolo egizio. Il vangelo del primo secolo è una delle centinaia di nuovi testi ai quali una squadra di circa tre dozzine di scienziati e studiosi sta lavorando per scoprire e analizzare, utilizzando questa tecnica di scollature maschere, ha riferito Craig Evans, docente del Nuovo Testamento a Acadia Divinity College di Wolfville, New Scotland.
“Stiamo recuperando antichi documenti il primo, secondo e terzo secolo. Documenti non solo cristiani, non solo i documenti biblici, ma testi greci classici, documenti commerciali, vari documenti mondane, lettere personali,”, ha detto Evans a live Science.I documenti includono testi filosofici e copie di storie del poeta greco Omero.
“Abbiamo tutte le ragioni per credere che gli scritti originali e le loro prime copie sarebbero state in circolazione per un centinaio di anni, nella maggior parte dei casi – in alcuni casi molto più a lungo, anche 200 anni”, ha detto Evans.
Uno svantaggio per il processo è che la maschera delle mummie viene distrutta, e così gli studiosi del settore discutono se tale particolare metodo dovrebbe essere utilizzato per rivelare i testi che contengono. Ma Evans ha sottolineato che le maschere che vengono distrutte per rivelare i nuovi testi non sono di alta qualità che dovrebbero essere rappresentate in un museo.Evans ha detto in diretta Science, “Non stiamo parlando della distruzione di qualsiasi pezzo da museo-qualità.”
Adesso, è stato promesso, che entro la fine di questo anno si renderà disponibile il ritrovamento permettendo l’ulteriore prova sull’attendibilità della Parola di Dio.
Fonte LIVE SCIENCE / Accademia Jeshua Europa
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