La decisione è stata annunciata ieri dal presidente ad interim Adly Mansour. Il decreto presidenziale modifica l’agenda stilata dalle forze politiche dopo la caduta di Mohammed Morsi, che fissava prima le elezioni parlamentari e poi quelle per il capo di Stato. Per i critici la mossa favorisce la discesa in campo del gen. al-Sisi e la formazione di un governo a lui fedele. Il Cairo (AsiaNews) – Entro aprile l’Egitto avrà un nuovo presidente. Ad annunciarlo è l’attuale capo di Stato ad interim Adly Mansour che ieri ha firmato un decreto presidenziale in cui fissa la precedenza delle votazioni presidenziali rispetto a quelle parlamentari. Per la prima volta la popolazione eleggerà prima il presidente e in seguito i propri rappresentanti. Le elezioni si terranno entro la metà di aprile, rispettando i tempi di 90 giorni stabiliti dalla nuova Costituzione varata lo scorso 18 gennaio.
Ieri sera, in un discorso alla nazione, Mansour ha spiegato che il decreto è stato discusso fra le forze politiche che a “grande maggioranza” hanno accettato il cambiamento per favorire un clima di sicurezza. Molti analisti e leader politici hanno criticato la decisione del presidente che rafforza ancora di più il potere del generale Abdel Fattah al-Sisi. L’attuale ministro della Difesa e considerato l’unico vero leader del Paese ed è stato promosso da colonello generale a feldmaresciallo. Nelle scorse settimane egli ha fatto intendere una sua futura discesa in campo come candidato alla presidenza, sfruttando i risultati del referendum costituzionale dove il 98% degli elettori ha approvato la nuova Costituzione sponsorizzata dall’esercito. Per Khaled Dawoud, attivista per i diritti umani, “la mossa era prevedibile considerati i segni che indicano come futuro presidente il gen. al-Sisi”.
Secondo il calendario stilato dall’esercito dopo la caduta dell’ex presidente Mohammed Morsi, il parlamento avrebbe dovuto essere eletto subito dopo il referendum. Tuttavia, nell’art. 230 della nuova Costituzione (nella parte riguardante le istituzioni) è stata eliminata la successione temporale che impone prima le elezioni parlamentari e in seguito quelle presidenziali, dando ampio margine di scelta all’attuale establishment. La decisione di rivedere l’ordine delle elezioni rispetto al passato rischia di approfondire le tensioni in Egitto, che sta lottando per far fronte alle ondate di violenza politica. In questi giorni 49 persone sono state uccise durante le manifestazioni per il terzo anniversario della Primavera araba. Altre 15 persone sono morte negli attentati che hanno colpito il centro del Cairo il 24 gennaio scorso.
Fonte: http://www.asianews.it/
Ti è piaciuto l'articolo? Sostienici con un "Mi Piace" qui sotto nella nostra pagina Facebook