Egitto, attivisti laici contro la legge “autoritaria” sulle manifestazioni di piazza

EGITTO_(f)_1129_-_ProtesteLa contestata legge sulle proteste “non autorizzate” fa le sue prime vittime. Arrestato Alaa Abdul Fattah, fra i protagonisti della Primavera araba contro Mubarak e delle manifestazioni anti-islamiste. Nell’Assemblea costituente Chiese cristiane ed al-Azhar vincono la battaglia contro i salafiti sulla sharia islamica. 

Il Cairo (AsiaNews) – Mentre i delegati dell’Assemblea costituente discutono gli articoli della nuova Costituzione egiziana, che dovrebbe essere presentata domani, il governo ad interim applica in modo rigoroso la nuova legge sulle manifestazioni. Ieri notte la polizia ha arrestato Alaa Abdul Fattah, fra i principali leader della Primavera araba e attivista contro Mubarak e Morsi, per aver partecipato al sit-in di protesta contro le autorità organizzato davanti alla sede del Consiglio della shura (Camera alta del parlamento).

Fattah è stato in carcere almeno tre volte in questi anni: sotto il governo Mubarak, durante la presidenza di Mohamed Morsi nel gennaio 2013 e ora nel corso del governo sostenuto dai militari. Il caso ha suscitato critiche e prese di posizione anche da parte dei Tamarud, fautori della caduta dei Fratelli Musulmani e spesso additati come sostenitori dei militari. Oggi, Hassan Shahin, cofondatore del movimento insieme a Mahmoud Badr e Mohamed Abdel Aziz, ha annunciato che parteciperà alle proteste finché le autorità non rilasceranno Fattah e gli altri 23 attivisti arrestati davanti alla sede della Shura. Sul suo profilo Facebook Shanin ha scritto “Abbasso al Sisi” e ha invitato tutti i sostenitori dei Tamarud a scendere in piazza la prossima settimana contro la legge varata dal governo per limitare anzitutto le manifestazioni violente degli islamisti. Oggi, un altro studente è stato ucciso negli scontri con la polizia davanti all’Università del Cairo da giorni assediata da centinaia di sostenitori del presidente Mohamed Morsi.

Il clima di caos di questi mesi, non ha però interrotto i lavori per l’approvazione della bozza costituzionale che registrano le dure prese di posizione degli islamisti. Ieri, dopo un dibattito durato oltre 12 ore, l’alleanza fra Chiesa copta, cattolici, anglicani e al-Azhar è riuscita ad arginare le mire dei salafiti risoluti a basare il documento sui principi della sharia islamica e non sullo Stato civile. Mohamed Salmawy, portavoce della commissione incaricata di redigere il testo, ha annunciato che il preambolo e la maggior parte dei capitoli sono stati esaminati in modo definitivo. L’introduzione alla nuova costituzione non menzionerà la sharia come voluto dagli ultraconservatori del partito al-Nour che, secondo il portavoce della commissione, non hanno trovato alcun sostegno alle loro tesi.

La maggioranza dei membri, compresi i rappresentanti delle Chiese e di al-Azhar, hanno raggiunto un accordo comune per inserire all’interno della bozza “i principi della sharia islamica”, confermando la struttura della costituzione vigente ai tempi di Mubarak. Tuttavia, il giudizio finale sarà riservato al voto della Corte costituzionale che riesaminerà tutti gli articoli prima di passare al voto finale che avverrà con un referendum popolare.

Fonte: http://www.asianews.it/

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