Ecco 6 motivi per sfatare i falsi miti sull’aborto. . . usando la ragione

Sfatare i falsi miti che spesso ci sentiamo raccontare dai pro-aborto è forse più facile del previsto, soprattutto perché ci sono buoni motivi per farlo e che coinvolgono tutti, al di là delle idee, delle ideologie e del credo religioso. Usando la ragione e la scienza, infatti, si può mettere d’accordo tutti. E di motivi ve ne proponiamo 6:

1) La biologia, la genetica e l’embriologia confermano che fin dal momento della fusione dei due gameti si è costitutia l’identità genetica di un nuovo individuo umano. Fin dal primo momento della fecondazione e dell’apparizione della cellula primigenia (o zigote), dunque, si ha a che fare con un nuovo essere umano, dotato di una propria struttura, con un’unica e irripetibile identità e patrimonio genetico e distinto dall’organismo della madre.

2) Famosi abortisti hanno confermato che l’embrione è un essere umano. Naomi Wolf: «la morte di un feto è una vera morte»; Marco Pannella: «nessuno ha il diritto di compiere la scelta della morte dell’altro» e Alessandra Kustermann (primato ginecologo della Mangiagalli): «so benissimo che sto sopprimendo una vita»; Peter Singer: «fin dai primi momenti della sua esistenza un embrione concepito dallo sperma umano e dall’ovulo è un essere umano».

3) Non vi sembra assurdo e stupefacente che, mentre l’omicidio colposo è un crimine giustamente punibile e punto dalla legge, sia tuttavia permesso sopprimere il piano piccolo e il più indifeso degli esseri umani, ovvero il bambino nel grembo della madre?

4) Le abortiste affermano che «il corpo è mio e me lo gestisco io», ma il bambino nel grembo della mamma fa parte del corpo umano con un rene o un dito?

5) Riguardo l’aborto in caso di stupro. Come possiamo accettare che dopo un terribile atto di violenza come lo stupro, sia commesso un secondo atto di violenza come la soppressione di un essere umano? Si merita forse quella condanna a morte che nemmeno lo stupratore merita di ricevere? Quel bambino sarebbe potuto divenire un Jesse Jackson, attivista per i diritti umani; una Ertha Kitt, cantante o una Ethel Water, pittrice. Tutte concepite dopo un crimine orrendo come uno stupro.

6) Riguardo, invece, l’aborto in caso di eventuali anomalie o malformazioni. Ma che in che società crudele viviamo? Quante personalità disabili hanno contribuito e stanno contribuendo all’umanità? Come John Hockenberry, famoso giornalista, autore e conduttore radiofonico; Stephen Hawking, scienziato; Stevie Wonder, musicista; Frida Kalho, pittrice; Andrea Bocelli, tenore e impoverente dalla nascita a causa di un glaucoma congenito.

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