Dal 3 al 5 giugno, cinquanta giorni dopo Pesach, le comunità ebraiche di tutto il mondo festeggeranno Pentecoste, la festa delle Settimane: nota anche come festa delle primizie o della mietitura, la celebrazione comprende letture bibliche e festeggiamenti comunitari.
La parola ebraica che identifica la festa di Pentecoste è Shavuot, che significa “settimane”. Questa festività cade cinquanta giorni dopo Pesach, la Pasqua ebraica, precisamente dopo sette settimane. In seguito all’offerta prescritta per Pesach, dopo il sabato, si dovevano contare altri sette sabati interi, giungendo così alla celebrazione di Shavuot. Per questo motivo, infatti, essa viene anche chiamata festa delle Settimane, includendo il periodo di tempo che porta da Pasqua a Pentecoste (dal greco πεντηκοστή, pentekosté, cinquantesima). Inoltre, essa viene definita anche Festa delle primizie (Hag Abicurìm) o della mietitura (Hag Hakazìr) ed è ampiamente descritta in Levitico 23:9-14.
Ai tempi della Bibbia la festa di Pentecoste veniva fissata anno dopo anno, calcolando i giorni che seguivano la Pasqua; oggi, in base al sistema scientifico di calcolo stabilito da Hillel II, Shavuot cade sempre tra il 6 ed il 7 del mese di Sivan (maggio-giugno) e dura due giorni. È una delle tre feste di pellegrinaggio prescritte dalla Bibbia, insieme a Pasqua e alla festa dei Tabernacoli (Esodo 23:14-17).
Oltre al collegamento alla mietitura e al raccolto agricolo, secondo la Torah orale ebraica Pentecoste è connessa al dono dei Dieci Comandamenti dati da Dio a Mosè sul Monte Sinai/Horeb, e per tale ragione rappresenta un giorno particolarmente gioioso. Per i cristiani Pentecoste è connessa anche al dono dello Spirito sui primi discepoli di Gesù, che portò alla formazione della prima chiesa. È interessante notare come Dio scelga dei giorni particolari per agire nelle vite degli uomini e del suo popolo.
Nel 2014 Shavuot cade dal 3 al 5 giugno. Durante la festa gli ebrei si astengono dal lavoro, proprio come avviene durante lo Shabbat. Il 3 giugno (il giorno 5 del mese di Sivan) si celebrerà la vigilia di Pentecoste, durante la quale gli ebrei si adoperano nel decorare con fiori e rami le sinagoghe e le proprie abitazioni, ricordando il profumo diffusosi attorno al Sinai durante il dono dei Comandamenti; le donne, inoltre, accendono le candele per dare il via alla festa. Dopo le preghiere della sera, le famiglie gioiscono insieme con un pasto festivo, introdotto dalla recitazione del Kiddush (una particolare benedizione su vino e cibo).
Durante la notte della vigilia è usanza tra gli ebrei rimanere svegli fino all’alba dedicandosi allo studio della Torah (Antico Testamento), in particolare del libro dei Salmi e del Cantico dei Cantici. Il primo giorno di Pentecoste (6 di Sivan) il popolo si reca alla sinagoga per ascoltare la lettura dei Dieci Comandamenti, in ricordo del dono della Legge che Dio fece a Mosè e a tutto il popolo. Proprio come il giorno precedente, si effettua il Kiddush seguito dal pasto festivo.
Il 5 giugno (7 di Sivan), secondo giorno di Pentecoste, si leggeranno passaggi biblici da Deuteronomio 15-16 e Numeri 28. Inoltre nella ricorrenza vengono ricordati i defunti cari a ogni famiglia e ci si impegna a praticare la carità. Come di consueto viene recitato il Kiddush seguito dal pasto festivo, e alcune comunità in questo giorno si dedicano anche alla lettura del libro di Ruth. Allo spuntare delle stelle, la festività termina.
Per Shavuot vengono consumati pane e molti latticini, in accordo con la tradizione secondo la quale «la Torah ha il sapore di latte e miele». Tra i cibi consumati vi sono i latkes (pancakes) al formaggio, la crostata alla crema di latte e quella di ricotta, la cheesecake, il malabi (budino di latte di origine turca), le blintzes di tradizione ashkenazita (crêpes ripiene di ricotta) ed il labna (formaggio acido a base di yogurt).
La tradizione degli ebrei italiani prevede inoltre la preparazione di un dolce chiamato Monte Sinai, che consiste in una pasta di marzapane preparata con delle uova filate e cedri canditi, caratterizzato da un particolare profumo di fiori d’arancio.
(a cura di Ambra Marchese)
Tratto da: http://www.evangelici.net/
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