E (V) VIVA LA FAMIGLIA

Che strano titolo. C’è bisogno di dire “Viva la famiglia”, come se si fosse in una competizione, nella quale ci siano due sfidanti, due contendenti e gli spettatori siano chiamati a tifare ora per una “squadra”, ora per l’altra?!

Da una parte la famiglia e chi ‘tifa’/gioisce per lei, dall’altra tutto ciò che è contro la famiglia (unioni promiscue basate sulle tendenze lgbt – lesbiche, gay, bisessuali e trans -, individui che fino a poco tempo fa avremmo catalogato come pervertiti sessuali o pervertiti in generale) e vorrebbe vederla distrutta.

Che aberrazione: lottare contro ciò che dà la vita, in nome di ciò che vorrebbe soffocare ciò che ha garantito e costituito lo sviluppo dell’umanità!

La famiglia, come istituzione, risale agli albori dell’umanità: essa è il caposaldo della vita umana, non solo dal punto di vista fisico e biologico (quale culla e centro di produzione di vita – poiché l’uomo e la donna sono stati DOTATI (resi capaci – nel loro unirsi -) della possibilità di pro-creare (atto insieme divino ed umano)), ma anche da tanti altri punti di vista.

Non c’è istituzione che possa garantire l’unità e la coesione fra gli esseri umani come fa la famiglia.

In essa si vive quell’intimità che altrove (nella società) è solo strumentale (non vera, ma solo basata sull’utilitarietà delle convenienze reciproche). Solo la famiglia resta la cellula in cui gli esseri umani possono vivere e sperimentare appieno l’unione nella sua integralità: fisica, sentimentale, affettiva, economica, di sostegno morale e spirituale.

Nessuna altra istituzione può vantare di poter riunire in sé tutte queste caratteristiche fondamentali per la formazione, il sostegno e lo sviluppo dell’essere umano. Tant’è che quando qualcuno ti è vicino come lo possono essere i membri della famiglia si parla di ‘familiari, mentre i rapporti con quelli di fuori alla famiglia si definiscono, appunto, rapporti con estranei!

Niente e nessuno può prendere il posto e il valore della famiglia. Nessuno ti aiuta e si interessa di te come farebbe un familiare: da chi vai a piangere o a chiedere consiglio (da un familiare o da un estraneo)?, da chi apprendi le prime attenzioni quando sei al principio della vita (chi ti insegna a parlare, chi ti stringe al proprio petto per fari sentire il calore – necessario – degli abbracci, chi ti insegna le prime parole, chi ti ama come un figlio, chi ti accetta con tutti i tuoi possibili pregi e difetti e ti ama per ciò che sei) se non i tuoi genitori?! Chi?

I tuoi insegnanti?!

I medici e gli infermieri (molti dei quali abortisti, tanto che se fosse per loro non saresti neanche nato/a)?!

I politici, che si riempiono la bocca di parole sul bisogno di assistere le famiglie, ma di fatto si beccano un sacco di soldi alla faccia del popolo (ossia della maggioranza delle famiglie del popolo italiano) che sta morendo di fame?!

I sacerdoti, che spesso per ubbidire al dogma cieco del celibato finiscono per sfogare i propri istinti sessuali (naturali) sulle anime che dicono di “curare”?!

Chi(?), chi difende la famiglia – naturale e divina -, che quando è sana (come ogni famiglia deve e può essere) è il luogo dove nessun altro al mondo ti darebbe e ti vorrebbe dare quello che essa ti dà?! Dove vuoi tornare quando, magari sei dovuto andare via da essa per vari motivi (ad esempio il lavoro) e non vedi l’ora di stare fra gente familiare, che ti conosce per quello che sei veramente e non chiede da te prestazioni utilitaristiche, ma condivide con te quello che sei, quello che pensi, quello che senti veramente? L’unico posto dove sei stato accolto sin dalla nascita e sempre sarai accolto, in nome di quell’amore naturale e divino che in essa si può ancora respirare, visto che oramai da tempo la “società” (dove ognuno pensa prima agli affari suoi) non è più un luogo di valori, ma soltanto di finto perbenismo e apparenza di bene, tanto che sempre più spesso la gente pur stando “in compagnia” si sente sola e vuota interiormente!

Ma chi ti ama, ma chi ti cura veramente fuori dalla famiglia?

Per le aziende sei solo un numero; un mero strumento di lavoro e di profitto. A chi importa di ciò che provi, di ciò che senti, di chi sei veramente?!

Dove puoi dire veramente ciò che pensi (a scuola, all’ufficio, in chiesa – dove spesso tutto, anche qui – purtroppo e ahimè sempre più spesso –, è tutto confezionato dalla “santa” madre liturgia (che fa rima con litania)?!

Ma cosa ha che valga la nostra società tolta la famiglia?

Vorrei dire la chiesa, ma onestamente lo si può dire? Quale chiesa… è santa?!

Dove, quindi, se si toglie la famiglia, la persona può trovare un ambiente che offra insieme accoglienza, affetto, intimità, comprensione, condivisione? Dove? Non mi dite che c’è un posto dove tutto ciò lo si vive veramente?

Ritorno su questo punto, per chiarire veramente certe questioni: in chiesa ? Ma cosa si condivide in chiesa? La funzione religiosa? Che è fatta in funzione di chi e di che cosa? Che parla alle orecchie e ai cuori di chi (dei problemi della gente)? Che cura gli interessi di chi (della gerarchia ecclesiastica o delle anime)?!

Perciò e(v)viva la famiglia, l’unico luogo in cui ancora si può vivere umanamente, visto che:

a) la scuola istruisce, ma non educa più (cioè non si occupa dei veri problemi – non matematici, ma della vita degli alunni (che infatti seppure “colti” non sanno spesso affrontare la vita (i cui compiti non sono quelli dei programmi curriculari delle cosiddette discipline scientifiche)));

b) la sanità oramai ragiona come un’azienda, dove la “cura” non ha quasi più nulla a che vedere con l’assistenza intesa quale senso di dedizione e consacrazione alla cura del sofferente (cosa che in una famiglia normale è, come dire, di casa);

c) la politica è una prostituta che si vende a tutto e a tutti pur di farsi inseminare dal consenso … di cani e porci (tanto che spesso al governo si vedono e si votano delle vere e proprie porcate – disonorevole linguaggio applicabile agli “onorevoli” che le concepiscono e le legiferano);

d) la religione, che nella sua forma maggioritaria è ancora lì che ha bisogno di essere sbattuta fuori dal Tempio del Signore, perché ancora oggi fa della Casa di Dio un covo di ladri e di briganti (!).

Insomma chi può sostituire la famiglia e permettersi di volerla guastare?!

Ma con quale faccia e spudoratezza certi individui chiedono di alterare questa istituzione che, GRAZIE A DIO, è stata da Lui pensata e istituita per dare un po’ di pace e stabilità all’interno di questo focolare domestico ?! Non per nulla chi ne chiede il guasto (?) se non persone che sono guaste dentro, che hanno perso ogni riferimento a Dio e vorrebbero innalzare se stessi e i propri istinti e “valori” davanti a tutto e a tutti?

Non è la Costituzione a garantire la famiglia. La Costituzione potrebbe pure cambiare: basterebbe che la maggioranza di un popolo diventasse perversa per votare una perversa Costituzione. Quindi la Costituzione non è il vero baluardo di una nazione.

La vera Costituzione è scritta nei cuori di quelli che hanno ancora sani principi e che riconoscono la famiglia quale bene istituito e fondato da Dio, non dal consenso o dal dissenso sociale, che oscilla a seconda del ‘vento’ che tira!

E(v)viva la famiglia.

Signore benedici la famiglia e illumina le menti accecate di questa società che discute e si crede evoluta volendo mettere in discussione questo fondamento che Tu hai concepito per il bene dell’uomo. Mentre ora l’uomo è arrivato al punto di chiamare “bene” l’alterazione di ciò che Tu hai concepito per lui!

Altro che progresso, altro che civiltà!

Il libertinaggio, la lussuria, la perversione vogliono salire in cattedra a dare lezioni di morale! Mentre si vuol tornare allo stile di vita dell’antica Sodoma si pretende di chiamare questo regresso progresso!

E(v)viva la famiglia, nel nome di Gesù che è benedetto in eterno. Amen.

Enzo Maniaci

Ti è piaciuto l'articolo? Sostienici con un "Mi Piace" qui sotto nella nostra pagina Facebook