Statisticamente Facebook è il social più utilizzato dagli utenti mondiali di internet, perché è il mezzo più rapido per raggiungere le persone con la condivisione della propria vita, delle proprie opinioni, passioni, ecc.
Al giorno d’oggi, però, è palese notare come nell’ambito cristiano, in molti cristiani, sia sorta un’ardente ricerca di autoaffermazione, apparizione e popolarità, soprattutto sui social. Una delle più tristi realtà esistenti è che la maggior parte di noi concentriamo il nostro tempo, la nostra vita su Facebook, scambiando il mondo virtuale per quello reale. Facebook ormai è la prima cosa che controlliamo la mattina appena svegli e l’ultima prima di addormentarci la notte. Ha preso perfino i momenti più delicati della nostra vita.
E che dire che ormai preferiamo e reputiamo più importante condividere un post dal nostro cellulare (perché ciò ha una certa comodità fisica e temporale), piuttosto che uscire dalla nostra zona di comfort, scomodarci, e pagare il prezzo di andare a predicare il Vangelo ai perduti…?
Ragazzi, Gesù vuole farci pescatori di uomini… ma non è che in fondo, in fondo, abbiamo confuso reti???
Alessio Sibilla
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