Luca 8:11 | Or questo è il significato della parabola: il seme è la parola di Dio. 12 Quelli lungo la strada sono coloro che ascoltano, ma poi viene il diavolo e porta via la parola dal loro cuore, affinché non credano e non siano salvati. 13 Quelli sulla roccia sono coloro i quali, quando ascoltano la parola, la ricevono con gioia; ma costoro non hanno radice, credono per un certo tempo ma, quando viene la prova, si tirano indietro. 14 Quello che è caduto tra le spine sono coloro che ascoltano, ma se ne vanno e restano soffocati dalle preoccupazioni, dalle ricchezze e dai piaceri della vita, e non arrivano a maturità. 15 E quello che è caduto in un buon terreno sono coloro i quali, dopo aver udito la parola, la ritengono in un cuore onesto e buono, e portano frutto con perseveranza.
La parabola che racconta il Signore ha lo scopo di far riflettere su che tipo di credenti siamo, perché mai come oggi il cristianesimo conosce profondi spaccati, dai martiri ai profeti di benessere e prosperità, da estremi conservatori a spensierati liberali, dalla teologia alla filosofia, dalla cura d’anima alla deriva della psicologica secolare.
Ciò che dovrebbe educare e motivare ogni cristiano dovrebbe essere della Parola di Dio, e quindi domanda che sorge spontanea è: se la Parola è una perché non è così? Perché tanti diversi modi di essere?
Gesù dice chiaramente che la differenza non la fa il Seme (la Parola) ma il terreno (il cuore dell’uomo), nemmeno il tempo può indicare ciò che è meglio perché non tutto ciò che sboccia prima è preferibile, ci sono terreni che trattengono più a lungo il seme ricevuto per poi esplodere in fruttuoso raccolto.
La semina della Parola è stata fatta anche nella tua vita, ora devi manifestare la qualità del tuo terreno, ci sono test da superare e devi conoscere molte cose sul tuo conto, perché la verità è che nessuno si conosce perfettamente, solo Dio ci può rivelare chi siamo e ci può aiutare ad essere ciò che Egli ha pensato.
La prima prova è il terreno della strada:
12 Quelli lungo la strada sono coloro che ascoltano, ma poi viene il diavolo e porta via la parola dal loro cuore, affinché non credano e non siano salvati.
Quando ricevi la Parola si scatena subito una guerra spirituale, il nemico della tua anima cercherà immediatamente di rubare quello che hai ricevuto da Dio, egli ti vuole distruggere sul nascere perché sa che la potenza del seme della Parola può far nascere in te la fede che, a sua volta, ti salverà.
Dai valori ai tuoi inizi, quando senti il cuore che arde per Dio, quando sperimenti un’attrazione per le cose del Signore, non dire è stato un momento di debolezza, una fase di infatuazione o altro, non essere superficiale e non farti derubare di tanta ricchezza.
Questo vale anche per te che da anni conosci il Signore e ti arriva dalla Parola una chiamata missionaria, un ordine da ubbidire, una chiamata a ravvedimento o un incoraggiamento, non abituarti alla Parola perché come il giorno nel quali hai creduto così sei chiamato a continuare a credere.
Il secondo test:
13 Quelli sulla roccia sono coloro i quali, quando ascoltano la parola, la ricevono con gioia; ma costoro non hanno radice, credono per un certo tempo ma, quando viene la prova, si tirano indietro.
La fede non è fede se non supera la prova, molti credenti spensierati o abili proclamatori si fermano proprio nel momento della prova diventando uno scandalo.
La prova è un momento di intimità con Dio dove si cerca la profondità della fede, come Dio chiese ad Abramo, solo chi ha lasciato scendere la Parola nella parte più interiore della sua vita potrà sopravvivere, se questo è per te un momento di prova non venir meno perché dopo questo tempo il seme fiorirà.
Il terzo test:
14 Quello che è caduto tra le spine sono coloro che ascoltano, ma se ne vanno e restano soffocati dalle preoccupazioni, dalle ricchezze e dai piaceri della vita, e non arrivano a maturità.
Eccoli i spensierati e superficiali, si sono vantati delle loro esperienze e sapere, hanno creduto che ciò che hanno ascoltato li ha resi diversi dagli altri ma non hanno capito che la vera differenza non la fa il sapere ma l’ubbidire, per alcuni è arrivato il momento delle preoccupazioni e il loro lamento e loro lacrime soffocano il seme della speranza, per altri ricchezze e piaceri diventano così importanti da far credere che quella è la benedizione di Dio, la loro convinzione soffoca il seme della maturità e rimangono eterni bambini spirituali.
La quarta prova:
15 E quello che è caduto in un buon terreno sono coloro i quali, dopo aver udito la parola, la ritengono in un cuore onesto e buono, e portano frutto con perseveranza.
Sia questo il tuo cuore, onesto e buono, che tu possa vincere ogni battaglia, se hai questo cuore il ladro non riuscirà a derubarti, tratterrai la Parola nel tuo cuore ed essa produrrà fede per salvarti e per ricevere benedizioni dal cielo, le prove non ti bocceranno ma purificheranno la tua fede fino a renderla vera e santa, nessuna preoccupazione ti toglierà la speranza, non cercherai i piaceri mondani perché tutte le fonti della tua gioia saranno in Dio.
Un solo seme, quattro terreni, qual è il tuo?
Risplendi!
Tino Di Domenico | Notiziecristiane.com
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