E saranno sgomenti per il fragor del mare e dei flutti

terremoto_giappone_11marzo2011_13Nel rivedere i video amatoriali sulla terribile alluvione in Calabria di pochi giorni fa (Rossano e Corigliano i paesi più colpiti), mi è sembrato di rivedere le paurose scene di devastazione dello tsunami in Giappone del marzo 2011.

Successe qualche minuto dopo la forte scossa di nove gradi che colpì il distretto di Sendai: come allora, anche stavolta onde gigantesche, fango, detriti, auto e camion galleggianti fra i flutti delle acque cadute dalle colline del cosentino! Ma chi si aspettava una cosa del genere, malgrado l’allerta della Protezione Civile su possibili nubifragi in Calabria? In pochi attimi, le strade di Rossano e Corigliano si sono trasformate in torrenti impetuosi che hanno trascinato via ogni cosa, sfondando muri e finestre delle case ai piani bassi e scaricando detriti di ogni sorta sul litorale che è divenuto un tutt’uno col mare della costa ionica. Certamente, l’incuria umana, gli abusi edilizi eccetera giocano un ruolo importante quando avvengono queste tragedie, ma a tutti sfugge il particolare essenziale che genera tali disastri e cioè la quantità di pioggia che cade dal cielo, centuplicatasi rispetto al passato (c.d. bombe d’acqua). E tutto questo accade a distanza di una settimana appena dalla frana in Cadore e dalla tromba d’aria a Firenze. “E’ stata un’apocalisse” ha commentato gran parte dei calabresi sgomenti e disperati per aver perso tutto, ma l’apocalisse biblica sarà – ahimè – molto più devastante di questi eventi, già di per  sé immani, quantunque stiamo parlando di eventi che accadono in piena estate, quasi alle porte di ferragosto.

Venti o trenta anni fa le stagioni segnalavano il regolare transito da un periodo climatico a un altro, mentre oggi (dicono per l’effetto El Nino) possiamo distinguere pressoché due fasi meteorologiche contrassegnate da caldo torrido e freddo intenso. La cosa più assurda è registrare le consuete motivazioni degli esperti del clima che giustificano ormai qualsiasi calamità con le solite teorie dell’effetto serra e riscaldamento del pianeta, mentre il papa continua a pregare per le vittime senza mai far cenno, neppure per errore, ai passi scritturali che parlano di questi avvenimenti (Luca 21:25 – Matteo 24:7). Dall’altro versante, cioè ambiente evangelico-protestante, solo qualcuno predica sui Segni dei Tempi e sul ritorno di Gesù, dato che argomenti simili non riscuotono successo o attenzione, al momento, tra le file dei predicatori moderni. Eppure, mentre scrivo giunge notizia del risveglio del vulcano Cotopaxi in Ecuador che ha costretto all’evacuazione migliaia di residenti (45 km la distanza della montagna dalla capitale Quito), di una improvvisa “tempesta di sabbia” sulla Riviera di Rimini, fortunatamente senza feriti, che ha fatto volare via lettini e ombrelloni per via delle raffiche di vento fino a 80 km/h, e notizia di nubifragi nel brindisino e di una tromba d’aria a Vercelli. News di cronaca in pienissima estate!

Cosa dire? Che siamo alle porte di quegli avvenimenti tragici di cui parla la bibbia in tema di “ultimi tempi”, malgrado la frequenza di tante calamità una dietro l’altra non spinge l’opinione pubblica – e la stessa Chiesa – a riflettere seriamente. Il Giorno del Signore arriverà senza preavviso (Isaia 66:15-16), ma a quanto pare questa realtà futura non smuove la cristianità professante che preferisce nutrire le folle con del “cibo insipido” in barba al peccato che è entrato in chiesa da tempo! Satana, come ieri in Eden, sussurra oggi alla Chiesa di non dare toppa importanza ai moniti del Signore perché Dio è Amore, Amore e solo Amore! Ma quando Eva si fidò, ella capì in ritardo del suo grave errore. Lettore, vuoi cadere anche tu come lei o preferisci fidarti di Gesù?

Salvatore Di Fede – notiziecristiane.com

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