Gesù è il Re, è il Governatore della vita di ogni credente e della Chiesa.
Gesù è il Profeta, egli è venuto per proclamare il messaggio per eccellenza: l’annuncio dell’Evangelo, la salvezza come proposta dell’amore di Dio.
Gesù è anche il Sacerdote che ci conduce alla presenza di Dio. Egli stesso si è offerto come olocausto per l’espiazione del peccato dell’intera umanità. La morte di Cristo, sostituisce i sacrifici dei Leviti, il suo sacerdozio sostituisce quello di Aronne. Gesù è “L’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo”.
Il nostro Gesù racchiude in se stesso questi tre uffici: un aspetto regale, profetico e sacerdotale.
Il suo ufficio Sacerdotale, è un aspetto a noi molto vicino, infatti lo scrittore agli Ebrei dirà:
“Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, poiché egli è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato.” Ebrei 4:15
Il Cristo in qualità di sacerdote:
Si è offerto come olocausto per la salvezza dell’umanità
Intercede per noi presso il Padre, è il solo unico mediatore tra l’uomo e Dio
Egli è anche colui che simpatizza con noi nelle nostre debolezze
L’umanità di Cristo
Crediamo che in Cristo Gesù coesistano due nature: quella divina e quella umana, unite insieme nella stessa Persona, senza confusione, né separazione, né mutamento, serbando ciascuna le proprie distinte caratteristiche. Gesù Cristo è allo stesso tempo vero Dio e vero uomo.
Attraverso la nascita verginale, il Cristo, ha assunto, nel seno di Maria, la sua natura umana e in virtù di essa può essere sacerdote e mediatore tra Dio e l’uomo.
Egli è stato vero Dio e vero uomo, è stato vero uomo esattamente come noi.
La sua umanità è tanto importante quanto la sua divinità
Per mezzo di essa egli può simpatizzare con l’uomo nelle sue debolezze.
Ascoltate cosa dice lo scrittore agli Ebrei:
“Infatti ogni sommo sacerdote, preso tra gli uomini, è costituito per il bene degli uomini nelle cose che riguardano Dio, per offrire doni e sacrifici per i peccati; così può avere COMPASSIONE verso gli ignoranti e gli erranti, perché anch’egli è soggetto a debolezza” Ebrei 5:1-2
I sacerdoti venivano presi tra gli uomini affinché…potessero avere compassione verso gli ignoranti e gli erranti, essendo anche loro soggetti a debolezze.
Il Cristo per essere sacerdote doveva divenire uomo:
Per essere tentato anche lui nella propria umanità
Poter pienamente comprendere ciò che l’uomo prova
Per far sì che l’uomo avvertisse Dio vicino alla propria condizione e si sentisse compreso da Lui
“Perciò, egli doveva diventare simile ai suoi fratelli in ogni cosa, per essere un misericordioso e fedele sommo sacerdote nelle cose che riguardano Dio, per compiere l’espiazione dei peccati del popolo. Infatti, poiché egli stesso ha sofferto la tentazione, può venire in aiuto di quelli che sono tentati.” Ebrei 2:17-18
Doveva divenire simile ai suoi fratelli per:
Essere misericordioso
Compiere l’espiazione dei peccati del popolo
Avendo sofferto la tentazione avrebbe aiutato coloro che sarebbero stati tentati
Gesù può comprenderci
Egli ha vissuto sulla terra come noi, ha lavorato come noi, era un falegname.
Ascoltate cosa il profeta Isaia dirà di lui:
“Egli è venuto su davanti a lui come un ramoscello, come una radice da un arido suolo. Non aveva figura né bellezza da attirare i nostri sguardi, né apparenza da farcelo desiderare. Disprezzato e rigettato dagli uomini, uomo dei dolori, conoscitore della sofferenza, simile a uno davanti al quale ci si nasconde la faccia, era disprezzato, e noi non ne facemmo stima alcuna. Eppure egli portava le nostre malattie e si era caricato dei nostri dolori; noi però lo ritenevamo colpito, percosso da DIO ed umiliato. Ma egli è stato trafitto per le nostre trasgressioni, schiacciato per le nostre iniquità; il castigo per cui abbiamo la pace è caduto su di lui, e per le sue lividure noi siamo stati guariti. Noi tutti come pecore eravamo erranti, ognuno di noi seguiva la propria via, e l’Eterno ha fatto ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti. Maltrattato e umiliato, non aperse bocca. Come un agnello condotto al macello, come pecora muta davanti ai suoi tosatori non aperse bocca. Fu portato via dall’oppressione e dal giudizio; e della sua generazione chi rifletté che era strappato dalla terra dei viventi e colpito per le trasgressioni del mio popolo? Gli avevano assegnato la sepoltura con gli empi, ma alla sua morte fu posto col ricco, perché non aveva commesso alcuna violenza e non c’era stato alcun inganno nella sua bocca, Ma piacque all’Eterno di percuoterlo, di farlo soffrire. Offrendo la sua vita in sacrificio per il peccato, egli vedrà una progenie, prolungherà i suoi giorni, e la volontà dell’Eterno prospererà nelle sue mani. Egli vedrà il frutto del travaglio della sua anima e ne sarà soddisfatto; per la sua conoscenza, il giusto, il mio servo renderà giusti molti, perché si caricherà delle loro iniquità. Perciò gli darò la sua parte fra i grandi, ed egli dividerà il bottino con i potenti, perché ha versato la sua vita fino a morire ed è stato annoverato fra i malfattori; egli ha portato il peccato di molti e ha interceduto per i trasgressori.” Isaia 53:2-12
• Non aveva bellezza da attirare i nostri sguardi.
• Disprezzato e rigettato dagli uomini.
• Uomo dei dolori, conoscitore della sofferenza.
• Davanti a Lui gli altri nascosero la faccia.
• Gli altri lo ritenevano colpito, percosso da DIO ed umiliato.
• Egli è stato trafitto per le nostre trasgressioni, schiacciato per le nostre iniquità.
• Maltrattato e umiliato, non aperse bocca.
Questo è il ritratto che il profeta Isaia fa rispetto a Gesù Cristo.
Il nostro Salvatore e Mediatore, il nostro grande difensore, può capirci perfettamente.
Egli simpatizza con le nostre debolezze
Che vuol dire simpatizza con noi nelle nostre debolezze?
All’inizio abbiamo letto questo passo:
“Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, poiché egli è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato.” Ebrei 4:15
SIMPATIZZARE cosa significa?
Essere disposto favorevolmente, essere in accordo con qualcuno o qualcosa.
Quando leggiamo che: “Gesù simpatizza con noi nelle nostre debolezze”, non sta dicendo che Egli e ben disposto verso i nostri peccati, o è in accordo con essi.
Con DEBOLEZZA non s’intende quello che a volte erroneamente utilizziamo per definire PECCATO.
IL PECCATO E’ PECCATO, NON E’ DEBOLEZZA!
Le debolezze non sono i peccati, sono piuttosto quelle espressioni della fragilità con la quale noi cadiamo nel peccato quando veniamo esposti. I peccati, invece, sono le cadute vere e proprie.
La DEBOLEZZA indica la nostra umanità.
E’ qui che Cristo simpatizza con noi, cioè, essendo anche lui uomo, è propenso verso la nostra umanità, comprende le nostre debolezze che potrebbero aprire la porta al peccato. E’ in nostro favore perché è pronto ad aiutarci.
Il verso 15 di Ebrei, è seguito da un altro passo molto importante:
“Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovare grazia ed essere soccorsi al momento opportuno.” Ebrei 4:16
Sapendo che Gesù ha portato la nostra stessa natura, possiamo andare da lui quando ci sentiamo deboli per ottenere misericordia ed essere soccorsi al momento giusto per non peccare, per non perdere la fede.
Dio non resta disinteressato nell’ascoltare il grido dei suoi figli che lo cercano per restargli fedeli nell’ora in cui la battaglia infuria.
Gesù è perfetto amore e giustizia.
Quando lui era sulla terra ha sperimentato un momento davvero tremendo:
“Giunto sul luogo, disse loro: «Pregate di non entrare in tentazione». Egli si staccò da loro circa un tiro di sasso e postosi in ginocchio pregava, dicendo: «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Però non la mia volontà, ma la tua sia fatta». Allora gli apparve un angelo dal cielo per rafforzarlo. Ed essendo in agonia, egli pregava ancor più intensamente; e il suo sudore diventò come grosse gocce di sangue che cadevano in terra. E, dopo aver pregato, si alzò, andò dai discepoli e li trovò addormentati per la tristezza, e disse loro: «Perché dormite? Alzatevi e pregate, affinché non entriate in tentazione».” Luca 22:40-46
Nella sua debolezza voleva rinunciare alla croce, quel momento era troppo duro e difficile. Avrebbe voluto tirarsi indietro, mollare tutto. Per lui non sarebbe cambiato nulla, ma l’umanità sarebbe rimasta per sempre senza speranza ed eternamente lontana da Dio.
Pregò il Padre, confessò la sua debolezza, il suo sentimento, confessò qual era il peso che gravava su di sé ma anche il desiderio di adempiere alla Sua volontà …e Dio… mandò un angelo dal cielo per rafforzarlo!
Dio desidera fare la stessa cosa con te ORA, mentre leggi questa meditazione.
Sentiti libero di andare da Gesù in preghiera, con piena fiducia, sapendo che anche lui nella sua debolezza era stato pronto a mollare tutto, anche lui ha sentito sulle sue spalle un peso gravissimo, sentiva di non farcela.
Gesù ti soccorrerà al momento giusto, manderà un angelo, un suo figliuolo, un qualcosa, muoverà le circostanze intorno, Egli ti permetterà ti realizzare nuove forze.
Gesù ti è più vicino di quello che immagini, coraggio!
Francesco Caldaralo
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