È morto Sammy Basso: era affetto da progeria, vissuta con la forza della fede

Nella sera di sabato 5 ottobre ad Asolo nei pressi di Treviso si è spento Sammy Basso, il ragazzo veneto noto perché affetto da una rarissima malattia, la progeria, che ha contrubuito a studiare.

Aveva 28 anni ed era attualmente il malato di progeria più longevo al mondo. La rara malattia genetica che lo ha colpito e si è manifestata fin dalla nascita coinvolge il DNA ed è considerata come una grave forma di invecchiamento precoce.

La morte è arrivata a seguito di un malore mentre Sammy si trovava in un ristorante dopo la festa di nozze di una coppia di amici. Ha detto che gli mancava il respiro e si è accasciato.

Non è servito a rianimarlo il massaggio cardiaco praticato subito dagli amici e l’arrivo dei sanitari accorsi tempestivamente. Poco dopo è stato accolto dalle braccia della madre.

Sammy Basso è morto: ha affrontato la progeria con la forza della fede

Complicata e multisistemica la progeria non ha però mai fermato la voglia di vivere di un ragazzo animato da una grande fede in Dio.

Scoperta all’età di 2 anni, la rara malattia di cui era affetto Sammy Basso non lascia scampo. La vita non potrà essere lunga secondo gli standard soliti e conviverci è una battaglia certo non semplice.

Ma Sammy ha saputo farlo alla grande diventando un vero esempio di amore per la vita e fonte di tanti insegnamenti. A renderlo così è stata la sua forte fede in Dio. Sicuramente il segreto della sua vittoria su una condizione incurabile che ha vissuto in modo del tutto ammirevole ed esemplare.

La sua fede trapelava dal suo sguardo limpido e sereno, pieno di gioia e coinvolgente che trasmetteva amore per Dio e per gli altri. Proprio questo suo personale e forte rapporto con il Signore ha fatto sì che non ci fosse in lui un ripiegamento in se stesso e nessun abbattimento per la sua faticosa situazione fisica.

Nato a Schio, Sammy viveva con la famiglia a Tezze sul Brenta. Dopo aver conseguito la maturità scientifica ha conseguito la laurea in Fisica presso l’Università di Padova per poi diventare biologo molecolare con doppia laurea con lode.

È grande il contributo alla ricerca scientifica che Sammy ha dato nel corso degli anni. Fin dall’infanzia con la famiglia ha aderito a programmi di studi clinici sulla progeria a livello internazionale e poi ha fondato l’Associazione Italiana Progeria Sammy Basso.

Ha ricevuto l’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana e ha scritto il libro Il viaggio di Sammy in cui raccontava un viaggio negli Stati Uniti fatto dopo la maturità.

“La fede è la parte più intima di me stesso”: le toccanti parole di Sammy Basso

Spesso presente sui media con interviste e partecipazioni ad eventi in cui raccontava la sua storia e promuoveva la ricerca sulla malattia, Sammy non ha mai nascosto la sua grande fede. Con la croce francescana al collo parlava di Dio con parole chiare esternando ciò ch edi più importante c’era per lui.

La fede è la parte più intima di me stesso” sono le sue parole in un’intervista diventata adesso virale sul web nel ricordo di questo ragazzo speciale. “Spesso mi viene chiesto come si fa a credere nonostante una malattia genetica così rara” raccontava.

Dio è così grande, talmente oltre, che ogni cosa scompare” era la sua risposta. “Dio mi ha dato una vita, una famiglia, amici, un mondo dove stare, e queste sono cose molto più grandi e importanti della malattia” la sua profonda riflessione alla luce della fede.

La sua meditazione entrava nello specifico della fede cristiana in un Dio al quale siamo chiamati a somigliare e che è venuto a prendere su di sè i nostri dolori fino alla morte. Una vicinanza che Sammy sentiva fortemente nella piena consapevolezza di un amore che va oltre qualsiasi sofferenza.

Fuori dal comune e illuminata dal suo intimo rapporto con il Signore era anche la sua considerazione della morte. Non qualcosa da temere e da considerare con un senso di rifiuto: Sammy la vedeva come “un timer che ci sprona a dare il meglio adesso proprio perché non si sa quanto tempo c’è a disposizione.

Lui lo ha fatto: pur sapendo di non poter avere lunghi anni da vivere su questa terra ha fatto della sua vita un capolavoro per il tempo che gli è stato dato. Rimarrà nel cuore di tanti come un grande esempio da seguire.


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