DOVE VUOI PASSARE L’ETERNITÀ?

Ho visto l’inferno

Questa testimonianza che racconta questo predicatore, non è rivolta a coloro che si professano religiosi, i quali non conoscono veramente Dio, ma anche per quelli che hanno conosciuto il Signore e dopo si sono rivolti indietro, e per costoro vi sarà una più terribile condanna; poiché sarebbe stato meglio per essi di non essere mai nati che dopo averlo conosciuto rinnegarlo. Perciò chiunque tu sia, ti esorto a tonare al Signore, tuo Dio. Non ostinarti nel tuo cuore e vai a Gesù e vedrai che egli, che è grande perdonatore, ti laverà da ogni peccato purché tu non abbia bestemmiato contro lo Spirito Santo. Affrettati dunque perché Gesù sta per ritornare (Apocalisse 1.7,8).

Molte persone non prendono sul serio la realtà dell’inferno. Io la prendo alla lettera. Prima di tutto perché la Bibbia la insegna espressamente e in seguito perché dio mi concesse di fare una miracolosa e terribile esperienza di essa e che non posso negare. Per tre ore rimasi prostrato per terra, mentre che il signore faceva passare innanzi a me una visione che mi fece tremare e mi sconvolse fin nel più intimo del mio essere. Il Signore mi mostrò la gloria del cielo, poi mi permise di vedere l’orrore dell’inferno. Io voglio insistere nei fatto che non cessai di vivere al momento della visione; ma soltanto caddi in estasi, come l’apostolo Pietro (Vedi Atti 10.10).

Debbo ancora fare osservare che non sono portato ai sogni o alle visioni, ma un certo giorno Dio dipinse davanti a me la spaventosa realtà dell’inferno e in un tale modo che non potrò mai dimenticarlo. Agli occhi miei si presentò l’anima di un uomo perduto nel momento che dopo aver lasciato il suo corpo mortale, per la morte fisica, passava all’eternità. Essa cominciò a scendere sempre più in basso, sin nelle regioni più profonde; tutto divenne oscuro e presto regnò la più completa oscurità. Sarebbe stato impossibile all’occhio, il più esercitato, discernere la minima cosa attorno a lui. Ma la sensazione di scendere continuava sempre fino a che cominciarono ad apparire debolmente in principio delle sinistre e spaventose luci, erano come fiamme vacillanti di un fuoco che diveniva sempre più chiaro.

L’atmosfera, che fino ad allora era stata calda, divenne soffocante e quasi insopportabile e la discesa sì arrestò per qualche istante. Dalle regioni inferiori salì un essere spaventevole, mandato, secondo tutte le evidenze, per guidare quell’anima perduta alla fine del suo viaggio verso il regno di Satana. Essa, insieme a quell’essere strano, continuò a scendere. Mi fu concesso di scendere dietro a loro, in visione e di guardare. Sotto i noi, ad una grande distanza, sì disegnò chiaramente un globo luminoso, immenso. Era da quello che provenivano le fiamme vacillanti che avevo visto. A misura che sì scendeva, il globo diveniva sempre più grande a tal punto che non lo si poteva più vedere completamente, ma solo distinguere lo spazio compreso nel raggio visuale. Ci tengo a sottolineare il fatto che quell’enorme globo di fuoco era letteralmente coperta di fiamme di un fuoco reale. Lingue di fuoco liquido ricoprivano l’intera superficie di questa sfera, e raggiungevano la fiamma che si innalza dalla sua vetta.

Quando arrivammo dinanzi all’enorme globo o presso di esso, la discesa cessò. per qualche breve istante vi fu una lotta terribile fra l’anima perduta e la sua sinistra guida. poi, al un tratto, udii un grido selvagge, e l’anima fu proiettata in quella muraglia di fuoco. Seguì un grande silenzio, e solo si percepiva il rumore delle fiamme che lambivano il globo di fuoco. Ad un tratto una terribile sensazione mi attraversò. Un messaggero, mandato dal Signore, sì trovò al mio fianco e mi disse “Non temere nulla, il Signore mi ha mandato per sostenerti e fortificarti”. La medesima sensazione spaventevole attraversò nuovamente tutto il mio essere e mi sentii proiettato nel fuoco. Esso non mi bruciava e non mi fece alcun male. In un battere d’occhio fui trasportato in altre regioni, come in altro mondo. Ed allora udii grida, gemiti di migliaia e migliaia di anime che era impossibile annoverare. Udii pure delle risate sarcastiche ed ironiche, miste a pianti, lamentazioni grida e maledizioni. Senza che il mio compagno dovesse darmi delle spiegazioni istintivamente compresi che mi trovavo nel regno dei perduti, in quel luogo che noi chiamiamo inferno.

Lasciate che mi fermi per dirvi che ci tengo a ripetere che io credo letteralmente alla realtà del fuoco dell’inferno, perché la Bibbia ne afferma la realtà, e perché l’ho visto e so che esiste. Non soltanto le anime dei perduti saranno tormentate da un fuoco reale, ma esse lo saranno pure dai peccati e dai vizi che le hanno trascinate alla perdizione. Scoprii infatti, guidato dall’angelo che mi conduceva nelle grotte e nei corridoi, che l’inferno era diviso in sezioni diverse. Da una parte vidi la più grande sala da gioco che si possa immaginare. Fremetti di orrore. Vi erano degli spettacoli che non si possono sedere sulla terra. Pile di oro e di argento e pietre preziose erano le poste da gioco di quelle anime perdute, esse giocavano con frenesia. Ogni volta che esse toccavano le poste da gioco o il denaro, si bruciavano o indietreggiavano, ma una forza irresistibile le spingeva a giocare ancora. Esse odiavano quei gioco ed avrebbero voluto staccarsene, ma non ci riuscivano. Vi erano come ribadite da qualche forza magnetica. In un’altra sezione dell’inferno io vidi un gruppo che ballava eternamente. Mi avvicinai e sentii il cuore riempirsi di pietà per quelle anime perdute; erano cosi stanche, sfinite, tormentate e supplicavano: “Oh, non possiamo dunque mai fermarci un momento?” Ma non vi era tregua, e l’eterna danza continuava senza interruzione. Non ho mai parlato a lungo, nelle mie predicazioni, contro a piaceri mondani, perché io credo che allorquando vi è una reale conversione, il signore toglie dal cuore ogni tendenza verso tali attrazioni.

Permettete, desidero dire questo: le sale da ballo sono le più grandi trappole delle quali si serve il diavolo per inghiottire le sue vittime nell’inferno. In un altro lato vi era un gruppo di bevitori che bevevano senza fermarsi. Sono stato testimone di spettacoli osceni di ubriachezza, ma non vi è nulla da paragonare a queste orge selvagge che si svolgono eternamente nell’inferno. È loro impossibile fermarsi. Il peccato che li ha condotti nell’inferno li tormenta senza fine, attraverso tutti l’eternità. Ho visto della gente che l’orgoglio aveva portato a perdizione. Alcuni fra loro erano vestiti di abiti magnifici. Oh, come si pavoneggiavano! Come erano fieri! Ma guardando i loro volti, quale angoscia e quale agonia scoprii! Erano quelli a cui l’orgoglio aveva chiuso la porta del Regno dei Cieli; essi si trovavano condannati per l’eternità. Erano stati troppo orgogliosi per riconoscere che avevano bisogno di un Salvatore, precisamente come alcuni fra voi che dicono: “Eh, l’evangelo di ravvedimento è per i bevitori ubriaconi e per le persone malavitose, ma io sono una persona da bene…” Fate attenzione! Non dimenticate quelle persone alle quali l’orgoglio aveva impedito di accettare Cristo.

In un altro luogo vidi la più violenta forma di paura che sia mai esistita. Noi non abbiamo mai visto nulla di simile. Ogni volta che si udiva un grido, un gemito, o qualche altro rumore, ovvero lo scoppiettìo delle fiamme dell’inferno, quei poveri esseri vili e timorati, si slanciavano tremando nell’oscurità, agghiacciati dalla paura. Vidi in questa categoria più persone che in tutte le altre riunite insieme. “Sono quei milioni di anime”, mi spiegò il messaggero che mi accompagnava, “che sono state troppo timorate e vili per confessare pubblicamente e apertamente Gesù Cristo, il timore li ha condotti nell’inferno, cioè il timore della loro famiglia, dei loro genitori, del marito, degli amici, dei colleghi; timore di questo, timore di quello…” Ed eccoli perduti, tormentati da un timore orribile mentre le fiamme dell’inferno bruciano senza tregua per l’eternità. Finalmente, in ultimo, e voi sarete forse scandalizzati, vi dirò che vidi una certa forma di religione nell’inferno. La musica che l’accompagnava vi avrebbe fatto strappare i capelli dalla disperazione. Voi parlare di musica in tono minore, ma non avete mai sentito nulla di simile; è la più sinistra delle marce funebri vi da un fremito di orrore fino al midollo delle ossa. Una religione! Non l’adorazione a Dio, ma il formalismo della religione. E come io guardavo moltitudini, il messaggero disse: “Sono le folle che hanno osservato le forme della religione, ma hanno rinnegato la forza dell’evangelo e il sangue di Gesù Cristo come mezzo di salvezza”.

Solo il sangue di Gesù può lavare per fede il cuore dell’uomo e dare la salvezza eterna. Le persone nell’inferno, gridavano da tutte le parti per essere liberate, ma non vi è nessun soccorso, nessuna speranza perché hanno dimenticato il sangue il quale solo ha potenza di salvare. Nessuno sfuggiva, la muraglia di fuoco che ricopriva quell’enorme globo sembrava formare una barriera eterna, che un’anima perduta non poteva mai più passare, una volta che era penetrata nelle fiamme al momento della morte fisica. Oh, vorrei avere la potenza di rendere l’inferno reale ai vostri occhi come lo è ai miei.

Darei tutto perché voi possiate riconoscere l’orrore. L’inferno è diecimila volte più spaventevole di quello che io possa descrivervi. Siete voi salvati e nella via del cielo, ovvero sulla strada dell’inferno? Se va non avete ancora accettato Cristo come vostro personale Salvatore, io vi supplico di farlo subito. Domani potrebbe essere troppo tardi.

Iddio vi chiama. Egli disse: “Lo Spirito mio non contenderà in perpetuo con gli uomini”, ma Egli contende con voi adesso.

Dal profondo del cuore io prego per voi affinché vi volgiate verso il Signore mentre ne avete desiderio e l’occasione vi viene offerta.

“Cercate il Signore mentre Egli si trova”.

Ho Visto l’inferno, vorrei che voi non lo vedeste mai.

Lorne F. Fox


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