Da qualche settimana ha avuto inizio, su Raidue, la messa in onda del thriller sul “sovrannaturale” dal titolo La Porta Rossa, una fiction in sei puntate che mescola il genere poliziesco al mistero. Attori protagonisti Lino Guanciale (nel film interpreta il commissario Leonardo Cagliostro) e Gabriella Pession (Anna, la moglie), nei panni di un magistrato dal carattere sicuro e determinato il cui rapporto matrimoniale sta attraversando un momento di crisi. Il marito, però, durante un incontro con un collaboratore/informatore viene ucciso.
E’ da questo momento che il sovrannaturale entra in scena nella serie televisiva, perché l’attore – pur defunto – comincia a indagare sul suo omicidio in veste di fantasma, anche per proteggere la moglie, la quale viene a scoprire dopo la sua morte che il marito-commissario le nascondeva qualche aspetto della sua vita privata. Cagliostro, da morto, inizia a interferire nella solitudine familiare della vedova con l’aiuto di una giovanissima medium (l’attrice Valentina Romani) tramite cui comunicherà con la realtà terrena. Ma nel film spuntano fuori altri “fantasmi”, i quali prendono parte alla storia familiare del commissario. Può darsi che la fiction di Raidue miri a bissare il successo del celebre film “Ghost” di molti anni fa, la cui sigla musicale è diventata un best seller mondiale, ma i vertici della rai stanno sottovalutando probabilmente l’impatto emotivo e le conseguenze del thriller sull’ampia platea di utenti, specialmente quelli proveniente dal contesto cattolico che credono nella mediazione dei morti; infatti, una fiction dove i defunti si muovono liberamente sottoforma di fantasmi non può non influenzare – a mio parere, negativamente, quanti relazionano con i parenti scomparsi a causa di una tradizione e di una mentalità, nonché dottrina scritturale antibiblica (Deuteronomio 18:11), purtroppo ancora assai radicata nel nostro paese e in molte altre nazioni: messe di trigesimo e/o anniversari tramite parrocchie su scala nazionale, liturgie ai morti (es. messe cantate) sotto il patrocinio di svariate Opere Pie Religiose che, dietro compenso, ricordano i familiari defunti di quanti desiderano commemorare i loro cari, medium operanti su scala mondiale (vedi la Santerìa in Sudamerica) che mettono in contatto vivi e scomparsi, cartomanti e veggenti che dettano messaggi dall’aldilà a persone ingenue che sconoscono il potere nefasto di relazioni con il mondo invisibile (Efesini 2:2 e 6:12 – 2^ Tsl. 2:7). Eppure, l’alta audience delle prime puntate si spiega sicuramente per la sete di “mistero” che attira il mondo da sempre, in maggior misura oggi che ieri, dato che l’occultismo, la magia, le presunte rivelazioni mariane qui e là ed i vari miracolismi del secolo presente rappresentano un’efficace arma di seduzione per quanti son privi di conoscenza della parola di Dio.
Infatti, cosa dice la bibbia in materia di mistery? Che gli uomini degli ultimi tempi non cesseranno di “adorare” dèmoni e idoli di ogni specie (Ap. 9:20), e non si ravvederanno dalle proprie “magie” (versetto 21)! Beh, caro lettore, cosa produrrà nel cuore e nella mente dei numerosi utenti questa fiction, laddove i morti tranquillamente interagiscono con i vivi? Che la Rai tenti di alzare gli ascolti sfruttando questo genere nuovo, visto il business dell’occulto della serie Streghe (Italia Uno), The Vampire Diaries o Twilight, fa parte del palinsesto televisivo, ma quelli che la gente vede come semplici fantasmi non sono altro che abili strategie di inganno di Satana, al quale non dispiace che gli italiani si lascino affascinare dal mondo del mistero e del sovrannaturale, anche se associato al poliziesco.
Salvatore Di Fede | Notiziecristiane.com
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