In questi ultimi tempi si è parlato con veemenza dell’emancipazione della donna, del movimento femminista, ma pochi hanno riflettuto sulle conseguenze e cambiamenti che avrebbero apportato nella società e nell’ambiente famigliare. In effetti, abbiamo constatato un silenzio inaspettato nella società in generale, forse perché quello che si auspicava essere una cosa positiva, si è dimostrato il contrario.
Molte donne credevano che con questa “libertà” potevano ottenere una indipendenza economica e psicologica dalla figura dell’uomo, invece tutto questo ha generato un capovolgimento di ruoli e uno squilibrio interiore nella donna, intaccando proprio la sua femminilità e la sua sfera emotiva.
La dolcezza, l’amabilità, la sensibilità, la perspicacia e tante altre virtù tipiche della donna si sono spente, dando spazio ad atteggiamenti di arroganza e presunzione.
Ma grazie a Dio, anche per questo problema c’è una soluzione, ancora oggi esistono le “perle preziose” che Dio ama, le aiuta, le protegge e le trasforma ristabilendo la vera identità per la quale Lui le ha create: essere il completamento dell’uomo nella creazione di Dio e nella vera identità di figli di Dio.
Che la donna sia il “completamento” dell’uomo non vuol dire che lei ha un ruolo marginale nella società, nella famiglia e davanti a Dio, anzi detiene un ruolo fondamentale in tutte queste realtà.
Naturalmente ci riferiamo alla società occidentalizzata, nel mondo arabo-islamico la situazione delle donne è MOLTO critica e si discosta di molto da quelli che sono i principi cristiani e le minime regole di etica sociale.
Per esempio, lì non esiste il concetto di donna come COMPLETAMENTO dell’uomo, anzi la donna è considerata come essere umano di classe inferiore.
Ricordiamo che quello che Dio ha descritto nei primi capitoli della Genesi sono regole per tutti i popoli, indipendentemente dalla religione.
Lì vi è stato il primo confronto diretto di Dio con l’uomo, creatura a Sua immagine e somiglianza, prima ancora della Chiamata di Abramo, della Legge, della Venuta del Messia e della Grazia.
Allora, anche se adesso ci troviamo in questo squilibrio impostato dal nostro sistema sociale, noi donne, che crediamo nel Signore Gesù, possiamo sempre rimediare, per noi stesse, riposandoci nelle braccia di Gesù, mettendo tutto nelle Sue mani.
Per esempio, prima di gettarci nella frenesia di questo mondo, impegnati nei lavori domestici o con il lavoro esterno che ci rendono a volte nervosi, fermiamoci e parliamo con Gesù, chiedendogli di aiutarci ad affrontare la giornata.
Preghiamo prima ancora di iniziare ogni nostra attività: è un piccolo “sacrificio”, che porta pace, incoraggiamento e buon umore.
All’inizio forse potrà essere un pò difficoltoso, ma con il tempo risulterà sicuramente un’abitudine sana e armoniosa: la parte migliore della nostra giornata è quella che trascorriamo con Gesù.
L’inquietudine molto spesso è il risultato del poco tempo che dedichiamo con Gesù, per dialogare con Lui, da questo possono venite molte cose negative, che ci fanno stare male e che rovinano le nostre giornate.
Fonte: http://www.incontraregesu.it/i
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