L’aborto è una questione delicata ed una decisione difficile che spetta solo alla donna che lo subisce. In quei momenti sono numerose le emozioni ed i pensieri che passano per il corpo e la mente della donna, la quale in breve tempo si trova ad effettuare una scelta che nel bene o nel male cambierà tutta la sua vita. In quella situazione delicata viene offerto alla paziente un supporto psicologico, è sufficiente? Secondo quanto confidato da una donna alla rivista ‘Donna Moderna‘ nel suo caso questo non è bastato.
Donna racconta la sua esperienza di aborto: “Alla fine non volevo più farlo, ma nessuno lo ha compreso”
La lettrice ha deciso di condividere la sua prova spiegando inizialmente come il problema più grande di quei momenti è che: “Nessuno spiega veramente come stanno le cose a una donna che ha scelto di non far nascere il suo bambino”, quindi aggiunge un commento sulla sua esperienza: “Quando è successo a me nessuno mi ha davvero parlato”. La narratrice passa poi al racconto vero e proprio, le sue parole trasmettono un’esperienza vivida, fatta di emozioni come dolore, ansia, paura e confusione.
La lettrice di ‘Donna Moderna’ scrive di ricordare ogni istante di quei giorni e ogni volto visto nei giorni precedenti all’aborto, quindi aggiunge di ricordarsi come fosse oggi, come fosse un’immagine marchiata a fuoco nella mente di lei: “20enne, terrorizzata, seduta in una stanza fredda dai muri monocolore, davanti a un’assistente sociale e con accanto una persona che è passata dall’amarmi al non provare interesse in poco più di una settimana”.
In quella situazione la donna avrebbe voluto parlare con qualcuno che mostrasse interesse per il suo stato d’animo, che scavasse a fondo e riuscisse a fare emergere quella che era la sua volontà e non quanto si sentiva costretta a fare: “Mi fu chiesto se fossi sicura di quella scelta, risposi di no, mentre gli occhi del mio ex fidanzato mi penetravano come una radiografia. Quella donna andò avanti con il suo discorso, spiegandomi le procedure.
Quando invece avrebbe dovuto scavare in profondità”.
La donna spiega che per due volte nel giro di una settimana le è stato chiesto se si sentisse pronta e lei ha risposto “No”, ciò nonostante le operazioni sono andate avanti. In quel momento avrebbe apprezzato che qualcuno le avesse chiesto come si sentiva e se fosse davvero convinta della sua scelta, ma questo non è successo e quando ha confessato “Non voglio farlo”, nessuno era presente per ascoltarlo. Nel concludere la lettrice si chiede: “Quanto silenzio, quanta indifferenza avvolgono l’aborto?”.
Luca Scapellato
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