Dal cambiamento dei vocaboli, agli sport praticati a seconda del sesso a cui ci si sente di appartenere, fino ai bagni misti.
D’ora in poi all’Università della città di New York i professori e gli altri membri dello staff universitario non potranno più chiamare gli studenti con i titoli di “Mr” (signor) e “Mrs” (signorina) per evitare ogni discriminazione sessista.
LINGUAGGIO PROIBITO. L’obiettivo è quello di eliminare i vocaboli maschili e femminili entro la primavera del 2015: «La politica è quella di bandire l’uso di formule di saluto e di riferimenti di genere rivolti agli studenti, ai futuri studenti e a terzi», si legge nella guida per i dipendenti. Ma la direttiva non si riferisce solo alle lettere scritte agli studenti o ai documenti. Come ha spiegato Tanya Domi, portavoce del college, la nuova politica va «interpretata nel modo più ampio possibile».
COME TI SENTI. Le direttive hanno scatenato un dibattito nel mondo accademico e politico intorno alla nuova formulazione del titolo IX della legge federale, che proibisce la discriminazione sessuale nelle attività delle scuole che ricevono fondi dallo Stato. L’interpretazione della norma, però, è già chiara, dato che anche altre scuole stanno prendendo provvedimenti simili invocando la legge. Ad esempio, l’Associazione delle scuole superiori del Montana, dopo aver fatto cadere la proposta, sta subendo continue pressioni per consentire agli studenti che si definiscono transessuali di competere nella squadra che preferiscono. Anche in questo caso, la decisione è stata giustificata dalla nuova formulazione del titolo IX della legge federale.
SPORT E BAGNI. Sulla stessa scia, le nuove politiche delle scuole pubbliche di St. Paul, per cui gli studenti e il personale dovranno utilizzare il nome e il pronome preferito dalla persona a cui si rivolgono. Anche in questo caso, fra le ipotesi in discussione, c’è quella per cui gli studenti potranno partecipare agli sport e alle attività scolastiche che si allineano alla loro percezione di sé, per accedere con lo stesso criterio ai servizi igienici e alle altre strutture che normalmente separano le donne dagli uomini. Sono già in vigore le nuove linee guida del distretto scolastico di Columbus e di Baraboo in Wisconsin, che, anche in questo caso, permettono agli studenti di entrare nelle squadre del sesso a cui si sentono di appartenere.
CORSA AI RIPARI. Al contrario, di fronte all’escalation qualcuno prova a correre ai ripari. In Kentucky è stato presentato un disegno di legge che vieterebbe agli studenti di utilizzare servizi o strutture scolastiche che non corrispondono al loro sesso anatomico. Il “Kentucky Student Privacy Act,” proposto dal senatore C.B. Embry Jr., R-Morgantown, permetterebbe agli studenti di citare in giudizio la scuola in caso di mancato controllo e di trasgressione della norma.
Benedetta Frigerio
Fonte: http://www.tempi.it/
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