Dio vuole salvare il peccatore

di JACK HAYFORD  –  L’onestà verso Dio è una premessa indispen­sabile per una preghiera efficace. Se non ri­spettiamo questa premessa corriamo il rischio di finire nella trappola che Satana, il nostro nemico mortale, è sempre pronto a tenderci. Finiremo quindi per cadere in un circolo vi­zioso che renderà la nostra vita spirituale as­solutamente inefficiente. Se ci troviamo in questa situazione, ci chiederemo inevitabil­mente: »Come posso permettermi di pregare, dal momento che ho deluso il Signore?« Il ri­cordo di un recente peccato o di un episodio accaduto molto tempo fa si farà strada nella nostra mente e finirà per dominare i nostri pensieri e paralizzare la nostra fede, che è di vitale importanza nella preghiera.

Ben a ragione Satana viene descritto nella Bibbia come il nostro nemico mortale e il no­stro avversario. Ogni volta che mi sentirò col­pevole, egli approfitterà della situazione per accusarmi e convincermi della mia indegnità. Se io mi azzarderò a pregare malgrado queste accuse, Satana mi metterà davanti le sue ac­cuse, dandomi la sensazione che ciò che sto facendo è perfettamente inutile. »Tu hai già rovinato tutto! Come puoi aspettarti di essere udito dal Signore? Non hai proprio più nes­sun diritto. Dio lo sa e anche tu lo sai! Non capisci che quello che fai non ha più senso? Smettila!«

Ci sono delle persone che riescono a supe­rare questa barriera di bugie e che, in qualche modo, pregano lo stesso. Le loro parole però sembrano assolutamente inefficaci sotto il bombardamento delle accuse di Satana. E’ scomparsa completamente quella forza crea­tiva che si rende manifesta quando ci avvici­niamo con coraggio e con fiducia al Signore dell’universo.

Come possiamo aspettarci di trovare atten­zione e considerazione presso Dio in una si­tuazione come questa? Il diavolo ha ragione. Non ha nessun senso. Allora perché continua­re a pregare? Il diavolo ha ragione. Tanto va­le non farlo più. Abbiamo invece la sensazione di presentarci come gli ambasciatori di un paese la cui bandiera abbiamo poco prima gettato con disprezzo nel fango.

Pensa un po’: cosa mai può aver prodotto in Satana un cambiamento tale da portarlo a di­fendere la gloria del Signore invitandoti a te­nerti lontano da Lui a causa della tua sporci­zia? Non c’è nessuna cosa che possa cambia­re Satana. Egli cercherà sempre di guastare il nostro rapporto con Dio. Quando il diavolo scende sul terreno di battaglia contro un cre­dente, e con intenzioni apparentemente giu­ste, possiamo essere certi che ci sta tendendo una trappola. La verità è che il Dio onnipo­tente che serviamo è anche il Dio della gra­zia.

Dobbiamo imparare a superare questo osta­colo che ci preclude la strada che conduce al­la preghiera efficace e creativa. Dobbiamo combattere e vincere quel senso di colpevo­lezza che ci dà la sensazione di aver fallito e di essere quindi indegni di rivolgerci corag­giosamente al Signore, presentandogli le no­stre richieste.

 Come sbarazzarmi della mia biancheria sporca per poter comparire davanti al trono di Dio? Se guardiamo le cose in superficie, il peccato è veramente un ostacolo tra noi e Dio. Se però consideriamo la situazione in profon­dità, ci accorgeremo che il sacrificio di Cristo ci riabilita di fronte al Padre.

Tieni conto di questi fatti:

  1. Il mio peccato dà a Dio la possibilità di usare la Sua grazia verso di me.
  2. Il mio peccato mi ricorda costantemente che ho un bisogno estremo del Signore.
  3. Se confesso il mio peccato, Egli può mo­strarsi misericordioso verso di me.
  4. Se faccio ordine nella mia vita peccami­nosa, saranno proprio i miei peccati che mi porteranno ai piedi della croce, la quale è una sorgente di grande forza perché il sangue di Gesù ha sempre il potere di lavare le mie colpe.
  5. Il perdono dei miei peccati chiuderà la bocca al mio nemico che non potrà più accu­sarmi. Era proprio lui infatti che cercava di te­nermi lontano da Dio a causa delle mie colpe.

L’apostolo Paolo venne accusato di inco­raggiare la gente a peccare. Era naturalmente una calunnia ed egli si scagionò dalle accuse (Romani 3,8 – 6,1.2).

E’ facile però comprendere come abbia avu­to origine questa accusa. Ogni dottrina che si basa sulla Bibbia e che tratta della grazia in­finita di Dio suona come un invito al peccato per tutti coloro che sono arroganti e presun­tuosi. Noi non arriviamo davanti a Dio dopo aver presentato un biglietto d’ingresso che di­mostra la nostra integrità. D’altra parte non è nemmeno giusto presentarsi a Dio con trascu­ratezza, alzando le spalle e mormorando del­le facili scuse.

Per giungere alla presenza di Dio è necessa­rio possedere una giusta dose di coraggio mi­sto ad umiltà. Il peccato, qualunque esso sia, non può venire nè ammesso nè scusato. Ma non è nemmeno giusto dare al peccato un’im­portanza esagerata e considerarlo come un ostacolo alla preghiera.

Come risolvere il problema?

1. Cerca di comprendere bene la posizione di Dio. Egli è dalla parte del peccatore. Coloro che criticavano Gesù continuavano a meravi­gliarsi di vederlo spesso in compagnia di per­sone che certamente non avrebbero potuto esibire un certificato di conferma della loro integrità religiosa e che non godevano di una reputazione perfetta dal punto di vista mora­le. »Quest’uomo cerca la compagnia di pub­blicani e di peccatori!«. Quel che sembrava più incredibile non era il fatto che Gesù pas­sasse il suo tempo in loro compagnia, ma che sembrasse avere una grande influenza su di loro invece di lasciarsi influenzare.

Dio ha pazienza con i peccatori ma non tol­lera il peccato. »Figlioletti miei« scrive Gio­vanni nella sua prima lettera, »io vi scrivo queste cose affinché non pecchiate.« (1 Giov. 2,1) –

 Un lettore superficiale potrebbe sentir­si in colpa dopo aver letto questi versi, ma la frase che segue spiega la situazione in modo più dettagliato. »Se alcuno ha peccato, noi ab­biamo un avvocato presso il Padre, cioè Ge­sù Cristo il Giusto, ed egli è la propiziazione per i nostri peccati.« (v.1-2) – La Parola di Dio dice anche: »Non peccate!« ma poi si vol­ge e ci sussurra »ma se proprio ti accade di peccare…«

Il nostro Padre divino non è affatto indiffe­rente verso il peccato, ma non si sente nem­meno scandalizzato se pecchiamo. Ha già preso i provvedimenti necessari per tutti noi se ciò dovesse accadere; non lo ha fatto per invitarci a peccare ma per poterci liberare dal senso di colpa che è una conseguenza del pec­cato.

2. E’ un grave errore da parte nostra credere che la grazia divina faccia sì che Dio chiuda un occhio sui nostri peccati. La teologia im­pregnata di dottrine umanistiche ci fa vedere il Padre nella forma di un vecchio inerme sempre pronto a perdonare perché non può fa­re nient’altro in sua difesa. Ci sono anche co­loro che sono pronti ad assicurare che Dio perdona ogni qualvolta gli viene richiesto, e ciò per il semplice fatto che »il perdono è gratuito ed è giusto, ed Egli si è impegnato a per­donare.« Se così fosse, sarebbe come un pat­to concluso tra due parti che si trovano allo stesso livello, che si potrebbe formulare nel modo seguente: noi perdoniamo Dio per la­sciar andare avanti questo mondo così mal combinato ed Egli ci perdona per il nostro contributo di negligenza che aiuta a mantene­re le cose in una situazione così deprecabile.

La maggior parte delle persone non riusci­rebbe a trovar parole per esprimere il concet­to di perdono divino. Per poter comprendere la pace interiore che deriva da questo perdo­no, dobbiamo prima sapere perché il perdono è stato reso possibile. Il perdono di Dio è sta­to messo a nostra disposizione soltanto per un motivo: perché noi siamo stati comprati a un prezzo infinitamente prezioso: ciò che ha pa­gato il nostro riscatto è stato il sangue di Ge­sù!

–  Il sangue è l’unico prezzo che può essere pagato per il peccato. (Ebrei 9,22)

– Gesù sapeva in precedenza ed aveva anche annunciato che il pagamento sarebbe avvenu­to con la Sua morte sulla croce. (Matteo 26,28)

–  Il piano di redenzione del Padre, in armo­nia con la sottomissione del Figlio, si è rea­lizzato sul Calvario (Atti 2,23 – Matteo 26,39)

–  Questa notizia è stata annunciata dai Pro­feti dell’Antico Testamento ed è stata confer­mata dalle prediche degli Apostoli nel Nuo­vo Testamento (Isaia 53,4,6 – Giov.1,29 – 1 Corinzi 15,3-1 Pietro 1,18.19).

–  Sia la giustificazione (cioè l’assoluzione dei nostri peccati) nel tempo presente come anche le benedizioni eterne che riceveremo in futuro, ci sono donate attraverso il sangue di Gesù (Romani 5,9).

–  Per tal motivo, attraverso il sangue di Ge­sù, possiamo avere una coscienza pulita e la pace con Dio (Efesini 2,13.14 – Ebrei 9,14)

Il perdono è abbondante ma non è parago­nabile all’abbondanza che possiamo trovare sul ripiano di un grande magazzino gremito di prodotti attraenti. Il perdono è paragonabi­le all’amore divino, troppo grande per essere compreso dalle nostre menti umane, esso spingerà il nostro spirito alla lode e al ringra­ziamento e ci darà il coraggio di presentarci davanti al trono di Dio, anche quando abbia­mo peccato.

3.  Se vogliamo sbarazzarci della nostra bian­cheria sporca quando siamo nella sala del tro­no, non dovremo nasconderla in un angolo, ma bensì presentarla apertamente davanti a Dio. Ciò significa confessare i propri pecca­ti: avere il coraggio di guardare in faccia la verità. »Se confessiamo i nostri peccati; Egli è fedele e giusto da rimetterci i peccati e pu­rificarci da ogni iniquità (1 Giov. 1,9)

»Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, affinché otteniamo miseri­cordia e troviamo grazia per esser soccorsi al momento opportuno.« (Ebrei 4,16)- »Al mo­mento opportuno«. Veniamo incoraggiati ad andare al Signore proprio nel momento in cui ne abbiamo bisogno. Spesso però accade che quando ne abbiamo maggiormente bisogno, veniamo assaliti da un senso di colpa e di in­sufficienza che ci toglie il coraggio di presen­tarci dinanzi al trono di Dio. E’ proprio in questi momenti che Dio ci invita a rivolgerci a Lui. Sei incapace di pregare perché provi un senso di colpa che ti blocca? A partire da og­gi non lasciarti più influenzare dai tuoi senti­menti. Lascia invece che il sangue di Gesù ti liberi dall’oppressione, accetta la realtà del potere di redenzione di questo sangue e accet­ta la realtà della misericordia divina! Io pos­so presentarmi dinanzi al Padre e sarò purifi­cato dalla forza miracolosa del sangue di Ge­sù:

»Lavami del tutto della mia iniquità e netta­mi del mio peccato! … Cancella tutte le mie iniquità. O Dio crea in me un cuore puro e rin­nova dentro di me uno spirito ben saldo.« (Salmo 51)

Benvenuto, caro peccatore, nella sala del trono celeste!

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