“Signore quando ti abbiamo visto infermo, o in prigione e siamo venuti a visitarti?”
Questa è la testimonianza di Gianni che in carcere ha conosciuto Gesù Cristo colui che l’ha liberato dalla schiavitù del peccato.
Mi chiamo Gianni, sono detenuto nel carcere di Monza, ho conosciuto il Pastore nel 2002 quando mi trovavo nel carcere di Varese, grazie ad altri detenuti ho cominciato a seguire gli incontri una volta la settimana con il pastore.
Mi sono convertito all’Evangelo perché ciò che studiavo sulla Bibbia cattolica era in contraddizione con quello che insegnava la chiesa di Roma, come ad esempio i comandamenti, quali: “Non adorare le statue”.
Ho iniziato a studiare con una Bibbia evangelica e da quel momento Gesù è il mio Salvatore e occupa il primo posto nella mia vita.
Che senso ha essere liberi di muoversi ma carcerati nel cuore e nella vita quotidiana?
Da Varese sono stato trasferito a Opera [MI] e anche lì potevo seguire i culti con un altro ministro tramite la richiesta fatta dal mio pastore. Nel frattempo evangelizzavo e più parlavo del Signore e più persone venivano ai culti.
Molte persone dopo il culto mi dicevano: “Sai Gianni mi sento meglio”!
Chiunque sceglie la via di Gesù che è la verità e la vita, dopo si sente meglio!
Parlando con un ragazzo mi disse che ero un pescatore di uomini come gli apostoli solo che io ero e sono tuttora in carcere.
Ancora oggi il Signore mi usa nel carcere di Monza; allora se il Vangelo riesce ad entrare in una prigione di massima sicurezza dove sono io, quanto è più facile che il Vangelo entri nei vostri cuori e così nei cuori di chi vi sta vicino.
Un altro aspetto della vita cristiana che ho sperimentato è la preghiera: è efficace e potente e proprio quando sembra che non c’è più niente da fare allora arriva la risposta e mi convinco sempre di più che Dio esiste e soprattutto che Dio è Amore.
Pace
Tratto da: http://www.betaniachiesaevangelica.it/
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