Si tratta di una delle domande più importanti che un uomo possa chiedere. Solitamente noi possiamo rispondere così: “Certo che Dio esaudisce le preghiere!”. Ma Egli ci esaudisce sempre? Esiste qualche garanzia per la risposta alla preghiera? La risposta è: “Sì, Dio esaudisce sempre chi prega con sincerità”.
Certe cosiddette preghiere Egli però non le esaudisce, perché non le sente. Quando il Suo popolo si ribellò Egli affermò: “Anche se moltiplicate le preghiere, io non ascolto” (Isaia 1:15).
Un cristiano tuttavia dovrebbe aspettarsi che Dio ascolti le sue preghiere. Secondo la volontà di Dio ogni preghiera riceverà una risposta. Non c’è una sola preghiera genuina che non abbia una risonanza in cielo.
Ciò nonostante sembra che la dichiarazione meravigliosa di Paolo: “Perché ogni cosa è vostra”, sia purtroppo una completa illusione.
Ignoranza della volontà di Dio.
Invece non è così. Ogni cosa ci appartiene, ma ci sono molti che non possiedono ciò che Dio generosamente mette a disposizione.
I proprietari della montagna “Mount Morgan” nel Queensland (Australia) si sono affaticati per molti anni coltivando i loro poggi infruttiferi. Riuscivano a stento a sopravvivere non rendendosi conto che sotto i loro piedi si trovavano le riserve d’oro più ricche che il mondo aveva mai visto. Ecco una ricchezza di valore immenso come mai nessuno avrebbe sognato, ma non scoperta e, perciò, inutile. Apparteneva a loro eppure non la possedevano.
II cristiano invece è a conoscenza delle ricchezze di Dio nella gloria, in Gesù Cristo, ma sembra che non sappia come impossessarsene.
II nostro Signore però ci fa sapere che chi chiede può riceverle. Se affermiamo che non c’è preghiera genuina che Dio non ascolti, non pretendiamo tuttavia che Dio ci dia sempre proprio quello che noi abbiamo richiesto.
Abbiamo mai incontrato genitori talmente folli da agire in tale modo nei confronti dei propri figli?
Non ci verrebbe mai in mente di dare in mano ad un bambino un attizzatoio ardente, anche se gridasse con tutta la sua forza per averlo.
Richieste inadeguate e irresponsabili.
Genitori benestanti spesso si rendono conto che è più saggio fissare una cifra moderata per la paghetta dei figli.
La risposta di Dio quando preghiamo può essere sia «sì» che «no». C’è però anche la possibilità che dice «aspetta!».
E’ ben probabile che Dio prepari una benedizione più grande per noi di quella che noi possiamo immaginarci e che farà prosperare sia la nostra vita che quella degli altri.
Ogni tanto Dio risponde con un «no» e ciò non significa necessariamente che siamo colpevoli di un peccato lampante o voluto, anche se è sempre possibile che ci sia peccato non ancora riconosciuto e confessato. A volte pure l’apostolo Paolo ricevette come risposta un «no» (II Corinzi 12: 8 e 9).
La ragione per rifiutarci certe richieste, molto spesso scaturisce dal fatto che siamo ignoranti della volontà di Dio circa quelle richieste e motivati da intenzioni egoiste quando preghiamo. “…perché non sappiamo ciò che dobbiamo chiedere in preghiera, come si conviene; ma lo Spirito stesso intercede per noi con sospiri ineffabili” (Romani 8:26).
Questo fu l’errore della madre dei figli di Zebedeo. Ella si avvicinò al Signore, si prostrò ai suoi piedi e fece la sua richiesta. Ma Gesù le rispose immediatamente: “Voi non sapete ciò che domandate” (Matteo 20:22).
Elia, che era un grande intercessore, pure lui ogni tanto ebbe la risposta «no».
Quando però si trovò sul carro di fuoco che lo portò via in gloria, non si sarà rammaricato che Dio aveva detto «no» in quel giorno che gridò a Lui: “…oh Signore, prendi la mia vita!”.
La risposta di Dio qualche volta è «aspetta». Forse dobbiamo aspettare che Dio esaudisca la nostra preghiera perché non siamo ancora pronti per il dono che noi richiediamo, come nel caso della lotta di Giacobbe.
Ricordiamoci la preghiera famosa di Agostino: “Oh, Signore, purificami, ma non subito!”. Le nostre preghiere non assomigliano a questa?
Ogni tanto Lui ci fa aspettare, finche ci dà la risposta, perché mira a qualcosa che accrescerà la Sua gloria.
Il ritardare di Dio non è un rifiuto. Non comprendiamo sempre perché una volta Egli ritarda a rispondere ed un’altra volta invece ci esaudisce “prima che lo invochiamo” (Isaia 65:24).
Gabriele Paolini | Notiziecristiane.com
Ti è piaciuto l'articolo? Sostienici con un "Mi Piace" qui sotto nella nostra pagina Facebook