di Vance Havner – “Non ebbi alcuna requie nel mio spirito, per non avervi trovato Tito, mio fratello… la nostra carne non ha avuto requie alcuna, ma siamo stati afflitti in ogni maniera: combattimenti di fuori, paure di dentro. Ma Dio, che consola gli afflitti, ci ha consolati con la venuta di Tito” (II Corinzi 2:13; 7:5, 6). Grazie a Dio per l’umanità di Paolo! Ogni predicatore solo, lontano da casa, senza riposo né fisico né spirituale, si rispecchia in questi versi. Sentiamo la mancanza di un Tito o un qualsiasi altro fratello o persona a noi cara. È vero, abbiamo Dio, ma a volte abbiamo bisogno del tocco di una mano umana e Dio ci conforta spesso attraverso “Tito”. Vi è bisogno sia di Dio che di Tito per far scomparire l’afflizione che c’è in noi. Paolo aveva molti altri amici pronti ad aiutarlo, come Onesiforo, che lo ristorava spesso, ma anche Luca e Timoteo.
Ma quando arrivò il giorno in cui “gli uomini mollarono tutto” Paolo poté dire: “Nonostante tutto il Signore è rimasto al mo fianco”. Potrebbe succedere che a volte Tito non riesca a trovarci, ma quando arriva Dio Egli ci porge il Suo prezioso aiuto e quando ci troviamo in un luogo in cui la persona più cara a noi non ci può raggiungere, non dobbiamo temere alcun male “poiché Tu sei con me”.
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