Dio è speranza!

Il primo marzo del 2020 scrivevo un articolo per Notizie Cristiane dal titolo “Perché il povero non sarà dimenticato”, proprio citando il Salmo 9:19 che continua a parlare della speranza degli afflitti che non resterà delusa. Inviavo l’articolo citato dall’Estremo Sud, dal confine che separano due mondi, l’Africa e l’Europa, dal Centro d’accoglienza di Agrigento che mi vedeva impegnato lavorativamente in prima linea come mediatore interculturale, descrivendo i bisogni spirituali e materiali di migliaia di ragazzi che hanno attraversato la mia Vita e di cui ho avuto l’Onore di conoscere, verso una Speranza. Dio stesso È la Speranza. Tante parole potremmo cercare, tante parole potremmo scrivere, per chi, come me, ama il Signore Gesù Cristo, e da anni ha lavorato con ragazzi e ragazze, donne e uomini, che fuggono dalla fame, dalla miseria, dalla povertà, molte volte vittime di rituali e strane tradizioni che offuscano le loro menti e la loro anima, e che li costringe a fuggire via, verso l’Europa, verso una tranquillità mai trovata e sperata.

Oggi scrivo dall’Estremo Nord Italiano, da Lovere, in provincia di Bergamo, luogo romantico e poetico, come tantissimi uomini e donne che l’hanno attraversata l’hanno definita. Lady Mary Wortley Montagu in questo luogo scrisse: “Mi trovo ora nel luogo più amabilmente romantico che abbia mai visto in vita mia”, e la citazione è incisa nel meraviglioso Lago d’Iseo.

Si è chiuso un Capitolo importante della Mia Vita, scrivendo questo articolo proprio sulle rive di un Lago, dove ci sono le Montagne e l’Acqua, e che rappresentano la Nuova Nascita, la Lotta e la Vita, con la presenza di tante Barche e i Gabbiani, simboli di Speranza e Libertà. Insomma, l’insieme dei sentimenti che accompagnano chi fugge alla ricerca della Speranza.

È stato un onore lavorare e soccorrere i Ragazzi Migranti dall’Africa e dall’Asia. Ringrazio quelle centinaia di Uomini, Donne e bambini, che, con grande dignità, hanno lasciato i loro paesi per un futuro migliore, aldilà del loro status sociale, della loro pelle e religione, e di cui ho avuto l’Onore di vivere quotidianamente, dal 2012.

Non basta un articolo per descrivere cosa provo, spero semplicemente di farne cogliere l’essenza a chi, con animo sensibile, sa’ perfettamente di cosa sto parlando, ripercorrendo tutti questi anni, che sono stati molto e forse troppo intensi.

Un capitolo della Mia Vita indimenticabile, e che un giorno, se Dio vorrà, riporterò in uno scritto.

Dio è Fedele, un abbraccio, e auguri a tutti i Migranti, di tutte le parti del mondo, che cercano Dio, che è Speranza.

“Beato colui che ha l’Iddio di Giacobbe per suo aiuto, e la cui speranza è nell’Eterno, suo Dio” (Salmi 146:5)

Pace a tutti, Carmelo R. Mannarà.

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