“Qual è infatti la grande nazione alla quale la divinità sia così vicina come è vicino a noi il SIGNORE, il nostro Dio, ogni volta che lo invochiamo?” (Deuteronomio 4:7).
Queste furono le parole che Mosè pronunziò ai figli d’Israele qualche tempo prima che il popolo di Dio varcasse il Giordano ed entrasse in possesso del paese di Canaan. E’ meraviglioso notare come Dio si scelse personalmente questo popolo che, come dice la Bibbia, “dimorava solo e non era contato nel numero delle nazioni” (Numeri 23:9).
Fin dal principio della Creazione, il desiderio di Dio fu quello di familiarizzare con la Sua creatura. Egli parlava direttamente con l’uomo, ma siccome, successivamente, la Sua voce spesso causava sgomento, spavento e distanza, decise di scegliersi delle “bocche” e di parlare all’uomo attraverso le “voci umane” dei profeti. Dio parlava direttamente con l’uomo, da Adamo fino a Mosè; infatti la Bibbia dice che “il SIGNORE parlava con Mosè faccia a faccia, come un uomo parla col proprio amico” (Esodo 33:11).
Ma qual’è, a riguardo, la differenza tra L’Antico Patto e il Nuovo Patto? E’ semplice! Mentre nell’Antico Patto per consultare il Signore, Mosè doveva recarsi ogniqualvolta nel tabernacolo, oggi, invece, come credenti del Nuovo Patto, avendo accettato Gesù Cristo come personale Salvatore e Signore, ed essendo “nati di nuovo” dall’alto, abbiamo ricevuto da Dio “il sigillo dello Spirito Santo nei nostri cuori” (2Corinzi 1:22). Ciò significa che, dal momento in cui abbiamo accettato Gesù, “il nostro corpo è diventato il tempio dello Spirito Santo ricevuto da Dio” (1Corinzi 6:19). Il nostro corpo è la casa di Dio.
Gesù dice in Giovanni 14:16-17 “e io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro consolatore, perché stia con voi per sempre, 17 lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché dimora con voi, e sarà in voi”. Cosa sta comunicando qui Gesù? Lui andrà via, ma Dio non lascerà i Suoi da soli, perché lo Spirito Santo verrà, non provvisoriamente, come succedeva nell’Antico Testamento per un incarico o per un servizio particolare, ma perennemente. Inoltre, l’altra novità nel Nuovo Patto è che, lo Spirito non sarà soltanto”con” il credente ma “nel” credente.
La svolta pentecostale riguardo allo Spirito è straordinaria e comporta l’universalizzazione della presenza ‘personale’ di Dio nel credente per mezzo dello Spirito Santo. Nel Nuovo Patto lo Spirito è per tutti e per ognuno, venendo a dimorare in ogni vero credente. Infatti, il criterio per avere lo Spirito non riguarda sesso, età, curriculum o etnicità – l’unico criterio è di credere in Gesù Cristo, e in Lui solo per la salvezza eterna.
Alessio Sibilla | Notiziecristiane.com
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