L’Eterno disse a Mosè: “Or dunque vieni e io ti manderò dal Faraone perché tu faccia uscire il mio popolo, i figli d’Israele, dall’Egitto». 11 Ma Mosè disse a DIO: «Chi sono io per andare dal Faraone e per far uscire i figli d’Israele dall’Egitto?»
Poi (replicò): «Ahimè, Signore, io non sono un parlatore; non lo ero in passato e non lo sono da quando tu hai parlato al tuo servo, poiché sono tardo di parola e di lingua». 11 Ma l’Eterno gli disse: «Chi ha fatto la bocca dell’uomo, o chi rende uno muto, sordo, vedente o cieco? Non sono forse io, l’Eterno? 12 Or dunque va’, e io sarò con la tua bocca e ti insegnerò ciò che dovrai dire».
Dio ci conosce pienamente e profondamente, sa che abbiamo tanti difetti e molti limiti, è Lui che ci ha creati. Ma è Egli stesso che ci chiama ad aderire all’avanzamento della Sua opera, lì dove non spereremmo mai di essere. Proprio come Mosè, che era balbuziente, e che divenne il liberatore, Dio vuole usarci con tutti i nostri difetti e limiti, perché nonostante questi, farà grandi opere per mezzo di ognuno di noi.
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