Da diversi anni mi accade che quando parlo con la gente sulle cose che riguardano Dio (e, quindi, “anche” la salvezza della nostra anima) mi accorgo che le persone non conoscono molto (o quasi nulla) della parola di Dio, ossia della Bibbia.
Eppure, sempre parlando con la gente, vedo che le persone pensano di sapere abbastanza delle cose spirituali, ovvero delle verità della parola di Dio. Ma poiché grazie a Dio ho avuto la possibilità di ascoltare la Sua parola, di conoscerla e di sperimentarne la Verità che libera, mi rendo conto che la gente basa le proprie credenze e le proprie opinioni su “verità” che non sono contenute nella parola di Dio, ma su idee che, anzi, spesso, la contrastano. Per cui, pur pensando di conoscere la volontà di Dio, in realtà, le persone – con i loro pensieri e coi loro atteggiamenti – la contraddicono.
Ad esempio, ho udito spesso le opinioni della gente riguardo a ciò che essa pensa dei “protestanti”. E mi sono reso conto che le persone (la gran parte degli italiani) sono convinte che tale termine abbia a che fare con gente che protesta ed è ribelle a Dio. Nell’immaginario comune e collettivo degli italiani c’è la persuasione che coloro che sono definiti “protestanti” siano persone che non sono conformi ai giusti principi e ai giusti valori religiosi. Pertanto l’idea comune degli italiani è che i “protestanti” siano persone che non seguono la sana dottrina di Dio, gente ribelle, gente difforme (o dissidente) rispetto ai valori comuni della cultura religiosa italiana (che per la maggioranza delle persone coincide con la cultura della confessione della chiesa romano–cattolica).
L’ignoranza degli italiani (religiosamente parlando) l’ho vissuta e sperimentata sulla mia pelle, perché quando cominciai a conoscere e a frequentare i “protestanti” fui accusato e tacciato di seguire gente dissidente, gente ribelle. Addirittura ci fu chi mi disse che avrei fatto meglio a non seguire i “protestanti”, perché questi sarebbero una setta.
Ma, grazie a Dio, frequentando i “protestanti” ricevetti delle rivelazioni spirituali provenienti da Dio; rivelazioni che mi attestarono come i cosiddetti “protestanti” siano più vicini a Dio di quanto lo siano coloro che li insultano.
Frequentando i “protestanti” venni alla conoscenza della parola di Dio in un modo così intimo e vivo che mai avevo potuto realizzare fin quando stetti a frequentare soltanto la chiesa cattolica; frequentando i “protestanti” mi resi conto della differenza che c’è tra i cattolici e loro. I “protestanti” non si conformano semplicemente ai dogmi, perché per loro fa fede solo la fede che pro-viene dalla parola di Dio, e non da ciò che qualche uomo può dire su di essa.
E’ dunque per la fedeltà alla parola di Dio che i cosiddetti “protestanti” scelgono di seguire soltanto ciò che dice la Bibbia e non le tradizioni che nei secoli si sono tramandate a seconda delle varie opinioni e delle diverse interpretazioni che certi “dottori della chiesa” hanno cercato di dare (tradizioni che, poi, spesso contengono principi non conformi alla genuina e diretta parola di Dio).
Nonostante gli insulti che ricevetti da parte dei circoli cattolici che frequentavo (sin da quando ero bambino), una voce dentro mi diceva che facevo bene a frequentare i “protestanti”, da quando una prima volta venni invitato da mia madre a conoscerli (visto che anche lei aveva avuto modo di conoscerli e di cominciare a frequentarli). E quella voce mi dava pace e gioia, nonostante gli attacchi di coloro che erano i responsabili di vai ambienti religiosi (cattolici) in cui ero cresciuto.
Se non fosse stato per quella voce che mi guidava e mi suggeriva di frequentare i “protestanti” probabilmente avrei ceduto dinanzi alle lusinghe – a volte – e alle minacce – altre volte – di coloro che volevano impedirmi di frequentarli (ammo-nendomi del rischio di “sviamento” che avrei corso frequentandoli).
Ma, sapete, frequentando i “protestanti” non mi sviai affatto; anzi venni a sapere e a scoprire ciò che prima non avevo mai saputo né scoperto.
Cosa scoprii? Beh, scoprii:
- quanto è meravigliosa e profonda la parola di Dio;
- quanto tutti coloro che la amano ricevono ciò che in essa è descritto e promesso;
- come i “protestanti” non sono affatto persone che si ribellano alla parola di Dio, ma che la amano al punto tale da pro-testare (cioè di testimoniare) a suo favore senza allearsi con coloro che, invece, vorrebbero nasconderla o distorcerla.
Se il giudizio del mondo (ossia delle genti) non è stato e non è loro favorevole, tuttavia il giudizio di Dio sui “protestanti” non può essere descritto in modo migliore che attraverso le seguenti parole del Signore: “Voi siete miei amici se ascoltate e ubbidite alla mia parola”. La loro sorte, dunque, è questa: che volendo essere amici di Dio e conformarsi al suo volere, vengono chiamati nemici del mondo e dal mondo, non amando ciò che il mondo ama (quando ciò che il mondo ama non è conforme alla parola di Dio).
Le dottrine del mondo e quelle dei “protestanti” sono più che diverse, praticamente opposte. E per tale ragione (a torto) il mondo vede nei “protestanti” gente che protesta e si ribella, rifiutando di conformarsi ai suoi usi e costumi (immorali e corrotti).
Ma tra il fare e lo stile del mondo (ossia delle genti che non conoscono il Signore e non seguono la Sua parola come norma di vita) e quello dei “protestanti” di certo Dio ama e preferisce quello di costoro. Come si può dire e dimostrare questo?
Se la testimonianza a favore dei “protestanti” non viene dal mondo, essa comunque viene da Dio, chè nella Sua parola attesta quale sia l’identità di coloro che davvero e sul serio seguono la sua parola, conformandosi si Suoi statuti. Ad esempio un passo biblico (quello di Atti 5: 32) stabilisce e chiarisce chi sono coloro su cui Dio manda il Suo Spirito (ovvero il suggello della Sua approvazione); costoro sono quelli che ubbidiscono alla Sua parola. Infatti fra i protestanti vi sono coloro che ricevono lo Spirito Santo coi suoi segni e le sue manifestazioni.
Quindi se il mondo disapprova i “protestanti” Dio, invece, dimostra di gradirli.
E l’intelligenza dei protestanti sta proprio in questo: che di fronte al disprezzo del mondo, essi tengono maggiormente all’approvazione di Dio!
Non conformandosi agli usi corrotti del mondo (ossia a tutte le mode che esso inventa ed escogita, per dar sfogo a tutti i suoi impulsi immorali e perversi) i “protestanti” dimostrano di non essere pecoroni, che van dietro ad ogni moda e dottrina, ma pecore che riconoscono e seguono soltanto la voce del loro Pastore.
E mentre il mondo li insulta il Signore li chiama beati (Matteo 5).
Falsamente di loro si dice (in giro e fra gli “ortodossi”) che sono degli sviati, quando – invece – ciò che li distingue e li separa dal mondo è proprio il fatto che essi hanno deciso di tornare alle vie di Dio, seguendo la Sua parola. I “protestanti” hanno dunque ben chiaro il modello da seguire e hanno ben presente quale sia la Costituzione del Regno a cui essi tendono ed aspirano, che è la Parola di Dio.
E’ per amore di Dio che essi eventualmente disobbediscono a ciò che dispiace a Dio. In tal senso, soltanto, il loro protestare significa ‘andare contro’. Ma, così facendo, essi non fanno altro che seguire le orme che già hanno calcato i primi discepoli e gli apostoli stessi, quando – minacciati dalle autorità religiose umane del loro tempo – rimasero fermi e decisi nel proponimento di ubbidire al Signore piuttosto che agli uomini (Atti 5: 29).
Insomma, pur se chiamati (dal mondo) “protestanti” i pro-testanti sono quello che sono per restare fedeli alla Parola di Dio. I “protestanti” sono infatti coloro che sanno che – come dice il Signore – “Non si possono servire due padroni” (Dio e il mondo). Essi sono consapevoli che quando erano servi del mondo (e delle sue concupiscenze) lo erano in quanto ignoranti di Dio e della sua giustizia; ma ora che sono stati riscattati dal mondo e dal suo padrone (poiché – come dice la Parola – “Il mondo giace nel maligno”) hanno volenterosamente accettato Dio come proprio padrone e Salvatore (un padrone di certo più buono e benigno di quello che servivano prima).
I “protestanti” saranno strani e pure degli anticonformisti agli occhi di coloro che a tutto si conformano tranne che a Dio. Infatti il loro Legislatore e giudice è il Signore e non i propri liberi pensieri o le mode e le ideologie della maggioranza delle genti (che un giorno tira da un lato e un altro giorno dall’altro, seguendo la scia delle voglie e dell’andazzo di questo mondo, che di certo non si studia di seguire la giustizia e la santità di Dio).
Dopo aver cercato di delineare un quadro ed un ritratto di coloro che la gente chiama “protestanti”, è giusto dare una risposta alla domanda da cui è partito questo nostro discorso: “Dio ama i protestanti”?
I “protestanti” sono tali perché non conformi alle vie del mondo (neanche a quelle cosiddette religiose, infarcite di tradizioni umane difformi dalla sana parola di Dio); i protestanti sono tali perché tra i vari venti di dottrine ed ideologie scelgono come Faro di riferimento la parola di Dio.
Alla luce di tali caratteristiche – che nell’insieme descrivono l’identità e l’essenza dei protestanti – spero che i lettori intuiscano quale possa e debba essere la risposta alla nostra domanda iniziale (Dio ama i protestanti?).
In conclusione mi sento di dire che, poiché Dio ama i “protestanti”, ci conviene capire a chi volgiamo servire: Dio o il mondo.
Se sceglieremo di seguire Dio, è probabilissimo (anzi certo) che saremo chiamati “protestanti” pure noi. Ma se il mondo ci attribuirà tale titolo (in senso diffamatorio), Dio ce ne darà un altro: “Amati e fedeli servitori”.
Quale scelta dunque fare? Essere chiamati “amici del mondo “ (e nemici di Dio) oppure “protestanti” dal mondo (ma amici di Dio)?
Dipende da chi vogliamo essere amati; dipende di chi vogliamo l’amore!
Riflettiamo e scegliamo, sapendo che…Dio ama i “protestanti”!
Enzo Maniaci | Notiziecristiane.com
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