Dopo 10 anni di utilizzo del cellulare la possibilità di ammalarsi di tumore al cervello triplica negli adulti e quintuplica nei giovani. Le aziende commissionano falsi studi per nascondere gli effetti nefasti sull’uso del telefono, ma difendersi si può.
IL CELLULARE AD ALMENO 2 CENTIMETRI DI DISTANZA
Riccardo Staglianò, autore del libro inchiesta “Toglietevelo dalla testa. Cellulari, tumori e tutto quello che le lobby non dicono“ ha effettuato una ricerca che è durata quasi un anno, dagli Stati Uniti fino alla Svezia, per cercare di scoprire la verità sui rischi del cellulare. Ecco come racconta l’inizio della sua indagine:
“Quando un mio amico, un giorno, mi ha segnalato come sul libretto d’istruzioni del mio cellulare c’era scritto di tenerlo a un centimetro e mezzo dal corpo, non ci volevo credere. Sono andato a controllare ed ho visto che era effettivamente così. Da lì la curiosità ha preso il sopravvento ed ho cominciato a verificare se era una precauzione che riguardava esclusivamente il mio cellulare o se era un problema diffuso. Ho scoperto che, per esempio, modelli di smartphone appetibili e presenti sul mercato, avevano stampato sul libretto di istruzioni di tenerli addirittura a due centimetri e mezzo dal corpo. Per avere un’idea di quanti siano due centimetri e mezzo, vi dico che corrispondono alla costola del mio libro che è di 350 pagine. Chiaramente nessuno sano di mente terrebbe il proprio cellulare a questa distanza e il problema è proprio che nessuno lo fa e che – cosa più importante – nessuno lo SA!”
BASTANO 10 ANNI PER AVERE L’EFFETTO NEFASTO
Lennart Hardell, scienziato svedese pioniere degli studi sulla correlazione cancro-cellulari, afferma: “Per l’amianto e il fumo i rischi si sono resi evidenti anche dopo 30-40 anni. Con i cellularigià dopo un decennio si comincia a vedere.” L’ultima ricerca condotta dai medici del Dipartimento di oncologia dell’ospedale universitario di Örebro, in Svezia, dimostra che l’uso dei telefoni cellulari per più di 10 anni e dallo stesso lato della testa per circa mezz’ora al giorno, aumenta il rischio di tumori cerebrali maligni di quasi 3 volte.
COME METTERSI AL RIPARO DAL RISCHIO IN MODO SEMPLICE
“Indicazioni di un aumentato rischio tra gli utilizzatori forti e di lungo periodo sono causa di preoccupazione.
Misure semplici ed economiche, come l’uso di sms, auricolari e vivavoce potrebbero sostanzialmente ridurre l’esposizione del cervello… E’ consigliabile l’adozione di tali precauzioni, in particolare tra i giovani.”
Elisabeth Cardis, responsabile dello studio Interphone, la più grande ricerca internazionale sul legame cancro e cellulari.
IL CELLULARE DANNEGGIA IL DNA
I test, coordinati dal gruppo tedesco “Verum”, hanno verificato in laboratorio gli effetti delle onde su animali e uomini. Ed hanno provato che, dopo l’esposizione a campi elettromagnetici, le cellule umane mostrano un aumento significativo nei danni al dna, chela cellula non sempre è in grado di riparare e che si trasmette alla generazione successiva di cellule. La mutazione cellulare è legata al cancro.
DI CELLULARE SI MUORE
Ecco l’intervista a Riccardo Staglianò in cui spiega chiaramente cosa si nasconde dietro l’oggetto più diffuso al mondo.
I bambini dovrebbero usare il cellulare solo in caso di emergenza: il loro cervello è più sensibile alle radiazioni e i danni sono molto maggiori. Per chi è sensibili o semplicemente osserva come reagisce il suo corpo saprà già benissimo che dopo una lunga telefonata ci si sente sfiniti, confusi, nervosi. Rimediare è semplice: toglilo dalla testa e le tue cellule cercheranno di riparare i danni.
Fonte: www.dionidream.com
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