Deriva eutanasica della Regione Veneto, chiediamo alla politica di fare marcia indietro

«E’ vergognoso che il Veneto, ovvero la regione con il miglior sistema sanitario e da sempre distintasi per la cura dei più deboli, sia ora in piena deriva eutanasica. E’ infatti imminente la discussione sulla proposta di spalancare le porte al “Suicidio Medicalmente Assistito”, che rischia così di fare della Regione la prima ad approvare una legge che scarta gli ultimi e i più fragili, considerandoli come un peso inutile e invitandoli a togliersi di torno. Ci appelliamo alla politica tutta, in modo trasversale, e in particolare alle forze di maggioranza di centrodestra, affinché sia bocciata questa proposta e possa così prevalere la cultura della solidarietà, dell’assistenza e dell’accompagnamento. La regione, infatti, anziché legittimare la morte di Stato, farebbe meglio a concentrarsi sullo sviluppo delle cure palliative, che in Veneto così come in tutta Italia, ha purtroppo ancora una copertura al di sotto del 30%. Un altro dato drammatico, e che dovrebbe far riflettere i politici veneti, è poi quello secondo il quale oltre il 75% di chi chiede l’eutanasia lo fa perché affetto da solitudine e depressione. L’unica strada di civiltà, dunque, è quella di incentivare le cure palliative, gli Hospice, l’assistenza domiciliare e supporto alle famiglie di chi sta male, e mettere in pratica una volta per tutte la legge 38/2010». Così Toni Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia onlus.

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