Ddl Zan: “Il gender non esiste”, ma nelle primarie si rieducano i bambini!

A dispetto di chi sostiene che “il gender non esiste”, è già in atto nelle scuole italiane un grande piano di rieducazione di massa. Il caso Firenze mette i brividi. 

Il caso fiorentino del “laboratorio sugli stereotipi di genere, intercultura e bullismo omofobico”, rivolto alle scuole fiorentine primarie e secondarie di primo grado e intitolato “Le chiavi della città”, rappresenta cioè un vero e proprio allarme per le famiglie di tutto il Paese. Un vero e proprio esperimento sociale che è già in atto, oscuro a gran parte dei genitori. Qualora passasse il Ddl Zan, attualmente al Senato, questa inquietante realtà verrebbe addirittura codificata per legge.

Il progetto continua poi nei suoi intenti fumosi e difficilmente comprensibili se si pensa che si tratta di un’attività rivolta alla scuola primaria. Frasi come “atteggiamento critico verso ogni forma di discriminazione“, “atteggiamento di accoglienza nei confronti delle differenze individuali”, sono già infatti di dubbia e oscura comprensione, da approfondire.

Quando si passa poi all’obiettivo di “favorire l’integrazione delle diversità culturali e di genere e promuovere una formazione dell’identità più libera e autentica”, allora il giochetto è svelato. Sarebbe questa, perciò, l’idea di prevenzione delle discriminazioni? Quella di convincere i più piccoli ad abbattere ogni senso di identità per aprirsi alle presunte “differenze”, in un momento della vita in cui non si ha sviluppato ancora alcun tipo di identità?

Non solo: anche gli insegnamenti saranno spediti dagli psicologi

Non paghi, gli stessi insegnanti verranno sottoposti a questo genere di indottrinamento coatto. Nel finale della scheda del progetto si legge infatti che i docenti saranno sottoposti a un incontro con gli psicologi. Un momento che dovrà essere, si legge nella presentazione del progetto, “utile per avere un feedback rispetto agli esiti del progetto e per condividere buone prassi di educazione alle differenze”.

Se non è rieducazione coatta, in stile Mao Tse-tung, ci si chiede cos’altro sia. La missione dell’ideologia lgbt, di sradicare tutto quanto è stabile e sicuro nella mente dei più piccoli, è dietro l’angolo, più pericolosa che mai. Tutto questo, qualora dovesse passare il Ddl Zan attualmente in Senato, sarebbe un vero e proprio alla libertà di ciascuno e soprattutto dei propri figli. Stiamoci molto attenti.

Giovanni Bernardi

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