Mercoledì 8 gennaio è iniziato in commissione Giustizia del Senato l’esame degli emendamenti al disegno di legge sull’omofobia già approvato dalla Camera. In tutto ne sono stati presentati 390. Di questi, 218 sono di Forza Italia, dei quali 215 di Lucio Malan. Carlo Giovanardi e gli altri senatori del Nuovo Centro Destra ne hanno presentati 115, la Lega 35, il PD 10, M5S 7, Sel 2, uno ciascuno Gal, Psi e SC.Nei dieci minuti a disposizione per illustrare i suoi 123 emendamenti all’articolo 1, Malan ha dichiarato che non ce n’è neanche uno di troppo, poiché il testo in esame è gravemente lesivo della libertà di opinione e della libertà religiosa, discriminatorio nei confronti di altre categorie assai maggiormente vittime di aggressioni e soprusi e non giustificato da alcun dato statistico. Particolarmente pericoloso una norma del genere, alla luce delle “Linee guida per una informazione rispettosa della persone LGBT” pubblicate dal governo, in cui si manifesta un approccio unilaterale alla questione, bollando come discriminatorie un gran numero di espressioni unicamente sulla base di scelte ideologiche estreme. Con la legge sull’omofobia, oltre al biasimo del Dipartimento Pari Opportunità di Palazzo Chigi, ci si potrà prendere anche una bella condanna al carcere, ad esempio per aver usato la parola “saffico”, anziché “lesbico”, per aver parlato di “famiglie gay e famiglie
tradizionali” ecc.
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