Era la notte tra il 10/12/2019 e l’11/12/2019 dormivamo serenamente come sempre. Verso le tre di notte le tue grida di dolore squarciavano il silenzio della notte e la tua voce mi svegliava “sto male, ti prego aiutami”. La telefonata al 118 e il tempo che passava lentamente sembrava fermarsi e ti vedevo scivolare dalle mie mani. La corsa in ospedale e quelle parole che rimbombano nella mie mente e mi trafiggono il mio “cuore”. Ha un infarto in corso, il peggiore a cui raramente si sopravvive e la sua giovane età non lo aiuta, lo entreremo in sala operatoria ma non sappiamo se ne uscirà vivo. Nella sala d’attesa prego, grido al Signore e lo Spirito Santo parla in una maniera chiara parla al mio cuore.
“Quand’anche camminassi nella valle dell’ombra della morte, io non temerei alcun male, perché tu sei con me”(Salmi 23:4).
Il tempo passa e arrivano i primi arresti cardiaci i primi massaggi e le defibrillazioni i medici lavorano ma Gesù ha tutto sotto controllo. L’uscita dalla sala operatoria… sei cosciente e gioiamo, ringraziamo Dio, il tempo di portarti in sala intensiva e le parole del medico “l’infarto è stato devastante abbiamo fatto il possibile ma non conosciamo le conseguenze”. Nel frattempo altro arresto cardiaco e di nuovo in sala operatoria saranno 8 gli arresti 13 defibrillazioni, non si sopravvive a tutto questo ma Gesù era lì con noi. Alle 7 del mattino l’uscita dalla sala operatoria. Tutto intubato in coma farmacologico e collegato ad un apparecchio che faceva pulsare quello che restava del tuo cuore devastato. L’arrivo in rianimazione e altre parole che spezzano il cuore: “la situazione è tragica la sua vita è appesa ad un filo sottilissimo” ogni giorno subentrava un nuovo problema, una difficoltà le speranze si annullavano ma ancora il Signore parlava”. Non ascoltare quello che dicono i medici ma credi in Me” un esercito di soldati di Cristo da ogni parte pregava e bussava alla porta del Trono di Grazia del nostro onnipotente Dio, mentre tutto parlava di morte Egli parlava di vita e ci sosteneva col Suo Amore!! Dopo quasi un mese di lotte provano a svegliarti, reagisci e finalmente, anche se a fatica, respiri da solo il tuo cuore seppur piccolo e malato batte!! I medici ti spiegano…”. Sei un miracolo vivente, sei arrivato qua morto e nessuno immaginava che ce l’avresti fatta. “Ogni medico, infermiere, familiare, amico, fratello usa le stesse parole: “Sei un miracolo vivente”!! Sì Dio è grande!! Il 7 gennaio esci dalla rianimazione sei debilitato, non ricordi nulla e stenti a credere a quello che ti è successo ma vedi e capisci che qualcosa è cambiato. Quello che resta del tuo cuore è poco meno della metà e sento parlare, ancora una volta, di trapianto. Le tue forze sono poche, non sappiamo cosa riuscirà a fare, probabilmente molto poco. Non mi arrendo, il mio Signore non lascia le cose a metà!! L’uscita dall’ospedale la riabilitazione…”. Non sappiamo come sia successo tutto questo e perché in un soggetto sano, senza patologie cardiache ma è già un miracolo che sia vivo e non abbia danni cerebrali dopo tutti quegli arresti cardiaci” È passato un anno e in questo anno molte le visite e i medici ma sempre le stesse parole: “Non ci spieghiamo come tu sia vivo e nonostante tutto all’apparenza tu stia bene”. loro non se lo spiegano ma noi Sì! Dio è Colui che ha la vita, la morte e il tempo nelle Sue mani, Colui che cambia l’acqua in vino e che resuscita i morti, sappiamo in chi abbiamo creduto, in un Dio vivente e Vero che parla ed opera, in un Dio che non è sordo ma il Suo orecchio è attento al grido dei Suoi figli!! È vero che hai 37 anni ma oggi è il primo compleanno della nuova vita che Dio ti ha donato!!! Questo giorno rimarrà impresso nelle nostre menti e nel nostro cuore perché è il giorno in cui Dio ha mostrato la Sua potenza, per questo noi gridiamo: Abba Padre!!
Ferrentino Francesco La Manna