Taglio del nastro per la più grande nave-ospedale al mondo
(ve/gc) Da trent’anni le navi civili dell’organizzazione cristiana Mercy Ships offrono cure mediche e operazioni chirurgiche nei porti africani. Oggi, 1. giugno, in occasione delle celebrazioni per i trent’anni di impegno in Africa, l’organizzazione umanitaria con sede a Losanna – insieme ai rappresentanti delle nazioni africane partner – ha battezzato nel porto di Dakar, in Senegal, la nave-ospedale civile più grande al mondo, la Global Mercy. Lunga 174 metri e larga 28,6 metri, dispone di sei sale operatorie, 200 posti letto, un laboratorio, ambulatori di medicina generale e ambulatori oculistici e dentistici. La superficie totale del reparto ospedaliero è di 7.000 metri quadrati. La nave può ospitare 950 pazienti quando è attraccata, tra cui 641 membri dell’equipaggio, composto da volontari provenienti da tutto il mondo.
L’organizzazione Mercy Ships – che nasce a Losanna nel 1978 su iniziativa della coppia missionaria Don e Deyon Stephens dell’associazione evangelica “Gioventù in missione” – offre ogni anno più di 1’500 operazioni chirurgiche e 8’000 trattamenti dentari. Infermieri, anestesisti, chirurghi provenienti da oltre 60 paesi prestano servizio volontario a bordo delle navi. Gli aiuti forniti alle popolazioni comprendono non solo operazioni e cure dentistiche, ma anche progetti edilizi e agricoli, nonché programmi educativi. Le cure specialistiche offerte a bordo vanno dalla chirurgia orale e maxillo-facciale all’ortopedia, dalla chirurgia plastica alla chirurgia oculistica e alla ginecologia.
“La nave della provvidenza” – Segni dei Tempi RSI
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In questi anni la Mercy Ships ha potuto allargare le sue partnership con i paesi africani e con i principali attori del settore sanitario, tra cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
In questa prospettiva Mercy Ships si è unita ad altre organizzazioni per promuovere a Dakar, in Senegal, dal 4 al 6 maggio, un simposio internazionale sul tema “Rafforzamento dei sistemi di assistenza chirurgica, ostetrica e anestesiologica in Africa entro il 2030”.
Con oltre 200 partecipanti, tra cui diversi Ministri della Sanità africani, il simposio ha fornito una piattaforma per sviluppare una tabella di marcia tesa appunto al miglioramento dell’accesso alle cure mediche in Africa.
