Dopo i tre soggetti di preghiera incentrati su Dio, che ci indicano che va messo sopra ogni cosa non dimenticando la Sua gloria, Gesù nel suo insegnamento sulla preghiera, passa al soggetto dei nostri bisogni primari.
Nella società moderna occidentale, il cibo è un elemento essenziale dove ci si preoccupa di procurarlo anticipatamente, dove avere la dispensa piena è sintomo di sicurezza, mentre la dipendenza quotidiana da Dio invece si dimostra sempre più lontana, ma in altre parti del mondo come del resto dove visse Gesù, non era così. Lo stile di vita di molti lavoratori era precario, vivevano alla giornata, venivano pagati un giorno alla volta e saltare un giorno di lavoro, significava avere seri problemi, spesso il non lavorare un giorno poteva significare non mangiare quel giorno. Anche per Gesù e per i suoi discepoli durante la loro missione, la fornitura quotidiana dei bisogni materiali non era scontata anzi la precarietà faceva da padrona: “E Gesù gli disse: «Le volpi hanno delle tane, e gli uccelli del cielo dei nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha neppure dove posare il capo»”. Matteo 8:20
Da qui, la frase “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”, viviamo su questa terra e dobbiamo nutrirci, abbiamo dei bisogni fisici, e in questo che lo si voglia o no dipendiamo da Dio; Così l’insegnamento di Cristo, preghiamo Dio da cui dipendiamo per la nostra esistenza.
L’elemento, Il pane, è la base alimentare per la nostra vita, per il nostro sostegno fisico, e viene da Dio, Dio è Colui che provvede, “dacci oggi il nostro pane quotidiano” non rappresenta solo il cibo, ma possiamo benissimo associarlo a “dacci oggi quello che ci è necessario per vivere”, include tutti i bisogni necessari per vivere la nostra vita sulla terra.
Nel Libro dei Proverbi 30:7-9 leggiamo: “Io ti ho chiesto due cose; non me le rifiutare, prima che io muoia; allontana da me vanità e parola bugiarda; non darmi né povertà né ricchezze, cibami del pane che mi è necessario, perché io, una volta sazio, non ti rinneghi e dica: “Chi è il SIGNORE?” oppure, diventato povero, non rubi, e profani il nome del mio Dio”.
L’autore dei Proverbi chiede a Dio solo ciò che gli necessita per vivere in modo da dipendere sempre da Lui ed essergli sempre fedele.
Così questa richiesta del “Padre nostro” ha diversi insegnamenti.
1) Ci parla della grazia di Dio da cui dipendiamo ogni giorno per vivere. Ogni cosa buona che abbiamo viene dalla mano di Dio.
2) Ci parla della preghiera di fede quotidiana; La preghiera incoraggia una continua dipendenza da Dio; il discepolo, sa di dipendere costantemente da Dio, e allora prega ogni giorno in questo modo.
3) Ci parla di bisogni primari, chiedere ciò di cui abbiamo bisogno per vivere quotidianamente, non si riferisce a chiedere cose che possiamo farne anche a meno.
4) Ci parla di una preghiera pluralistica e non egoistica, infatti dice “nostro pane”. Una preghiera che coinvolge la comunità.
Fidiamoci di Dio ogni giorno, affidiamogli i nostri bisogni primari in preghiera, con la certezza che Egli provvederà.
“Ora il mio Dio supplirà ad ogni vostro bisogno secondo le sue ricchezze in gloria, in Cristo Gesù.” (Filippesi 4:19).
Falanga Salvatore.a
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