Custodisci il dono

Gli israeliti dimoravano in Egitto, stavano crescendo, si stavano moltiplicando. Il nuovo faraone temeva tutto ciò, temeva la moltiplicazione del popolo e il rischio che esso potesse lamentarsi… e togliersi dal dominio egiziano. La libertà di muoversi stava diventando un problema.

(Esodo 1:8-17; 2:1-10)

Così faraone decide di mettere su Israele dei sorveglianti che opprimessero il popolo durante i lavori “Ma quanto più lo opprimevano, tanto più il popolo si moltiplicava e si estendeva;” (v.12), la benedizione di Dio era sul Suo popolo. Così li obbligarono a lavorare duramente, resero difficile la loro vita riducendoli in schiavitù. Tutto ciò non era abbastanza per faraone, così decide di fermare la loro crescita uccidendo tutti i maschi che sarebbero nati. Un giorno tra gli ebrei nasce un bel bambino, i genitori lo tengono nascosto per tre mesi poi, decidono di metterlo in una cesta e di metterlo sul fiume. La sorella del bambino seguiva il bambino a distanza, non lo lasciò fino a quando:

– Finì in buone mani
– Fece in modo da farlo allattare direttamente dalla mamma del piccolo
– Quando il piccolo fu cresciuto lo portò dalla figlia di faraone

La sorella di Mosè si chiamava Miriam, e la nostra attenzione è su di lei. Miriam aveva un compito molto importante.
Mosè era un neonato, e come tutti i figli era un dono di Dio, un dono che andava custodito e Miriam si ritrova ad avere questo incarico.
Oggi noi siamo nella “figura” di Miriam e siamo chiamati a custodire qualcosa di estremamente delicato, un neonato, indifeso, facile preda, tenero…quel “neonato” per noi oggi rappresenta il nostro “cuore”.

Proverbi 4:23; Custodisci il tuo cuore più di ogni altra cosa (altre; con ogni cura, con diligenza), poiché da esso provengono le sorgenti della vita.
Il cuore nell’Antico Testamento non rappresenta solo la sede degli affetti, ma la sede della volontà, della morale.

Il nostro cuore ha bisogno di essere guidato, domato, ci sono inclinazioni che necessitano guida, correzione. Il nostro cuore riceve tanti attacchi, è bersagliato.
La cosa più bersagliata nel credente è la fede. Gesù infatti dirà: “Ma quando il Figlio dell’uomo verrà, troverà la fede sulla terra?” Luca 18:8

L’avversario come un leone ruggente accerchia i credenti e Pietro dirà: “Resistetegli stando fermi nella fede…” (1 Pietro 5:9)

Davide dirà: “le mie ossa sono trafitte dagli insulti dei miei nemici che mi dicono continuamente: «Dov’è il tuo Dio?» (Salmi 42:10)

Ci sono situazioni che durano da troppo tempo, hanno oltrepassato la “carne” i “muscoli” e sono arrivate alle ossa. Non abbiamo forze per affrontare le medesime situazioni che ripetutamente si ripresentano…si è stanchi, sembra che le preghiere non arrivino a Dio…ci si chiede: “perché Dio non interviene?”

Davide sente di non avere più forza… ma resisterà nella fede (fede che è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà che non si vedono): “Perché ti abbatti, anima mia? Perché ti agiti in me? Spera in Dio, perché lo celebrerò ancora; egli è il mio salvatore e il mio Dio.” Salmo 42:11

Francesco Caldaralo | Notiziecristiane.com


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