L’Iran è una Repubblica islamica, ma nel Paese vivono alcune importanti e antiche minoranze religiose.
(Luigi Sandri) Parlare di cristianesimo, in Iran, significa aprire squarci illuminanti sulla storia antica di questo grande paese, e anche sull’attualità di una Repubblica islamica che deve fare i conti con minoranze da sempre situate nel suo territorio.
Cristianesimo minoritario ed eretico
Nel 5. secolo dell’era cristiana, in quella che era la Persia, gran parte della popolazione seguiva la religione zoroastriana (dal nome del suo fondatore, Zarathustra, ndr.). Tuttavia allora si formò anche una minoritaria, ma ben strutturata, comunità cristiana, formata soprattutto da nestoriani – considerati eretici da bizantini e da latini per le loro tesi sulla spiegazione del mistero di Cristo che contrastavano con le definizioni dei Concili di Efeso (431) e Calcedonia (451).
Nestoriani, armeni e caldei
Dalla Persia – che nel 7. secolo divenne musulmana – i nestoriani riuscirono a costituire una serie di diocesi lungo la via della seta, raggiungendo la Cina. Verso i secoli 9.-10. questa presenza nell’Asia centrale scomparve. Oggi i nestoriani, riuniti nella loro “Chiesa assira dell’Est” (il cui capo, causa emigrazioni, è a Chicago) ha comunità in vari paesi del Medio Oriente sconvolto dalle guerre; e permane qualche gruppo anche in Iran. Ma, qui, la presenza cristiana più rilevante è quella degli armeni (cristiani che rifiutarono il Concilio di Calcedonia – salvo un piccolo gruppo da due secoli legato a Roma). Sono la seconda religione – per numero di fedeli: centomila – nell’Iran attuale. Vi sono poi modeste presenze di cristiani caldei, latini e di fedeli legati a varie Chiese protestanti.
Il divieto delle conversioni
Al di fuori del “mondo cristiano” vi sono poi l’antichissima presenza ebraica (circa trentamila persone) e zoroastriana (cinquantamila). Per quanto riguarda l’Islam, la stragrande maggioranza dei suoi seguaci è sciita, ma vi è anche una corposa minoranza sunnita.
L’assetto giuridico e statuale della Repubblica islamica dell’Iran è di impianto sciita e al suo vertice vi è il “Rahbar”, la guida suprema, oggi l’ayatollah Ali Khamenei. Nel Majlis (parlamento), ove i deputati dei vari gruppi sono massicciamente musulmani, è però garantita la presenza delle minoranze religiose (zoroastriani, ebrei e armeni). I non musulmani possono convertirsi all’Islam, ma vietatissimo è, ai musulmani, cambiare religione.
La religione zoroastriana
Legati al loro profeta Zoroastro (Zarathustra, nell’immagine), vissuto circa tremila anni fa, i zoroastriani insistono su una via di saggezza: pensare bene, parlare bene, agire bene. Da alcuni studiosi sono considerati dualisti, perché riterrebbero che il mondo sia governato da due contrapposti “princìpi”, quello del Bene e quello del Male; altri studiosi, però, li considerano “monoteisti” in quanto alla fine il Dio del Bene domerà l’altro. Gli zoroastriani danno un particolare valore simbolico al fuoco. Nei loro templi tengono sempre acceso un braciere che, in alcuni casi – così essi affermano – arde ininterrottamente da più di un millennio, di continuo ravvivato. E questo fuoco, che brilla nella notte, induce molti pensieri sulla Persia di un tempo e sull’Iran di oggi. (fonte: “Trentino”)
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