di Theodore Epp – Romani 6:1-10 – Dal momento in cui il credente viene giustificato per fede in Cristo scopre che possiede ancora una natura peccaminosa. Il peccato comincia subito a creargli i primi problemi ed egli si ritrova a compiere peccati che nemmeno vorrebbe commettere fino al punto di poter diventare un credente dominato dal peccato. Cosa fa Dio in questa situazione? La soluzione a questo problema è identificarci con Gesù Cristo, nella sua morte e risurrezione. In questa identificazione Dio santifica, o rende santo, il credente giustificato per fede (peccatore salvato per grazia).
Mentre la giustificazione riguarda la colpevolezza del peccato, la santificazione (identificazione) ha a che fare col potere che il peccato ha nella vita del credente. Come fa Dio a santificare, o rendere santo, un credente nella sua esperienza giornaliera? Romani 6 ci fornisce la risposta: essa sta nell’unione, o identificazione con Cristo. Ricordiamo ancora una volta che tutto ciò che abbiamo lo abbiamo solo per mezzo di Cristo Gesù. L’essere uniti a Cristo, o identificati con Lui è ciò che viene spesso specificato nel vecchio testamento con l’espressione “in Cristo”. L’essere in Cristo significa semplicemente che il credente è diventato uno con Cristo, identificato con Lui.
Gesù non è solo Colui che cammina insieme al cristiano lungo il cammino; di fatto Egli dimora nel credente, dunque, quest’ultimo si identifica con Cristo poiché la Sua vita è in lui.
“Sono stato crocifisso con Cristo: non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me! La vita che vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato se stesso per me”. (Gal. 2:20).
Tratto da: http://www.chiesadiroma.it/
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