Raduni di fedeli di comunità evangeliche interrotti dalla polizia. Il pastore Aga: “È in corso una nuova ondata di minacce e repressioni”. Oltre a sottrarre terre alle minoranze etniche per le aziende statali, il governo di Hanoi ritiene che seguire gruppi religiosi non riconosciuti provochi disordini sociali.
Milano (AsiaNews/Agenzie) – Nella provincia di Dak Lak, nella zona centrale del Vietnam, la locale Chiesa Evangelica di Cristo degli Altipiani centrali – diffusa tra le popolazioni indigene Montagnard ma non riconosciuta ufficialmente dal governo di Hanoi – denuncia persecuzioni sempre più dure da parte delle autorità. A raccontarlo a Radio Free Asia è il pastore Aga, che vive in esilio negli Stati Uniti, raccontando che l’ostilità è cresciuta dopo che, a giugno, le sedi del Comitato popolare di due comuni della provincia sono state attaccate da bande armate, causando nove morti.
Il 15 novembre la polizia e i funzionari hanno cercato di interrompere e registrare quelle che hanno definito “attività religiose illegali” in una casa nel distretto di Buon Don dove erano riunite decine di fedeli. Due giorni dopo, la polizia ha convocato molte persone che avevano partecipato al raduno per interrogarle e ha cercato di costringerle a firmare un impegno a non riunirsi più. Tuttavia, le persone si sono rifiutate di firmare. Così domenica scorsa gli agenti si sono ripresentati durante la celebrazione domenicale.
“Li hanno costretti ad abbandonare la Chiesa evangelica di Cristo degli Altipiani centrali – racconta il pastore Aga -. Hanno persino minacciato che se avessero continuato, sarebbero stati multati o imprigionati come Y Kreč Byă e Nay Y Blang”. Si tratta di due esponenti della comunità arrestati nella scorsa primavera con l’accusa di “minare la politica di unità nazionale” e di “abuso delle libertà democratiche”.
Secondo un rapporto di Montagnards for Justice del 19 novembre, la polizia e i funzionari locali si sono recati nei luoghi di incontro di queste comunità cristiane nel villaggio di Kdun, nella città di Buon Ma Thuot e nel villaggio di Kŏ Dung B, cercando di costringere i fedeli a disperdersi e minacciando di punirli se avessero continuato a riunirsi “illegalmente”.
Secondo il Rapporto sui diritti umani in Vietnam 2022-2023, pubblicato dalla Rete vietnamita per i diritti umani, oltre a sottrarre terre alle minoranze etniche per le aziende statali, il governo non permette loro di praticare liberamente la propria fede, perché le autorità ritengono che seguire gruppi religiosi non riconosciuti provochi disordini sociali.
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