Una crisi esistenziale risolta da Gesù

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ragazza-persa-danimoPace del Signore, mi chiamo Annamaria ed in breve voglio raccontare la mia testimonianza, il mio incontro con il Salvatore Gesù.
All’età di quasi 13 anni caddi in una crisi esistenziale, mi chiedevo perché ero nata, quale fosse lo scopo reale della mia esistenza.
Queste domande affollavano la mia mente a tal punto da farmi stare male, infatti ero sempre triste e nel mio cuore c’era soltanto amarezza e solitudine, e nessuno poteva risolvere o cambiare la mia situazione interiore.
Tutto ciò non era motivato né da alcun problema familiare, né da altri problemi inerenti alla mia età.

A volte osservavo i miei compagni di scuola che raccontavano le loro esigenze di vario genere (che lascio a voi immaginare), ma mi accorgevo che la loro vita, pur avendo tanti divertimenti, era una vita spenta.
In quel periodo l’unica cosa che mi incuriosiva, e che grazie a Dio non ho mai provato, erano le sostanze stupefacenti.
I mesi ed i giorni passavano e dentro di me aumentava sempre più una profonda tristezza, al punto che per ben due volte pensai di prendere dei medicinali, perché volevo morire, ma anche quelle volte Dio non permise di attuare quel pensiero, allontanandolo dalla mia mente e dal mio cuore.

Nel dicembre del 1975 una donna del mio stesso stabile si convertì all’Evangelo.
La sua conversione portò scalpore, sia nel vicinato che in casa mia.
Da premettere che quella donna mi aveva cresciuta e per me era come una seconda mamma, per questo frequentavo molto spesso casa sua.
Se nei mesi precedenti cercavo la morte, invece in quel periodo cominciai ad avere paura di essa, a tal punto che non volevo addormentarmi la notte perché pensavo di non svegliarmi più.

Il mese di giugno passò velocemente, così ritornai a casa, finché in un pomeriggio di luglio mi trovai a casa di quella sorella, la quale mi parlò personalmente dell’amore di Gesù.
Mi annunziò che Gesù era morto per i miei peccati; ma quello che colpì profondamente il mio cuore era che Gesù mi amava per quella che ero.
Ritornai a casa un po sconvolta: avevo visto quella donna piangere mentre mi parlava di Gesù, affermando con sicurezza che io avrei dato, al più presto, il mio cuore a Cristo.
Da non credente, rivolsi la mia prima preghiera a quel Dio per me sconosciuto, domandandogli con semplicità di farsi sentire nella mia vita.

Una domenica mattina, quella sorella mi invitò ad andare al culto, che si svolgeva nelle ore pomeridiane; vi andai, dopo una breve resistenza da parte di mio padre.
Già mentre entravo nel locale di culto, avvertii una sensazione particolare.
Durante il tempo della lode il mio cuore si sciolse, cominciai a piangere per ore davanti a Dio.
Sentivo il Signore vicino me e la sua benedizione coprirmi; tutta l’angoscia, la tristezza e la solitudine svanirono in quel momento, mi sentivo veramente amata da Dio.

Da allora mi dedicai a fare la volontà di Dio, e nella mia mente e nel mio cuore c’era posto solo per Lui; non ricordai più le cose passate, perché Dio aveva fatto ogni cosa nuova.
Ora, dopo molti anni dalla mia conversione, posso dire che non sono mancati i problemi e le avversità, ma posso anche dire con certezza che Dio è sempre stato al mio fianco, donandomi la forza di superarli.
Oggi sono felice di affermare, così come un giorno lo disse il salmista: “La mia sorte è caduta in luoghi dilettevoli” (Salmi 16:6).

Sorella Annamaria


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