Il World Economic Forum ha riconosciuto la scarsità di energia come il rischio principale tra le cinque minacce all’economia del Paese. Diverse persone hanno raccontato l’aumento di angoscia legata alle difficoltà di cucinarsi i pasti. Ma anche le industrie ne sono colpite e senza un rapido intervento si rischia un brusco calo della produzione.
Dhaka (AsiaNews) – “Mi sono svegliata alle cinque del mattino solo per scoprire che non potevo scaldare nemmeno una piccola quantità d’acqua. Il gas era mancato tutto il giorno”. Con le sue parole Dina Hossain, una casalinga di Mirpur ha illustrato le difficoltà causate dalla crisi per la mancanza di gas, attualmente in corso in Bangladesh. “Il padre di mio figlio è diabetico – ha continuato la donna – e l’impossibilità di potergli cucinare un pasto si è aggiunta alla nostra angoscia”.
Anche Rebecca Gomes, cattolica e avvocata presso il tribunale di Dhaka, ha raccontato il suo calvario: “Lo stress causato dalla fornitura irregolare ha portato a un’alta pressione sanguigna. Il gas è disponibile solo dall’una e mezza di notte alle sei del mattino. Questo mi costringe a cucinare di notte, per cui durante il giorno non riesco ad agire normalmente. È un problema di salute, e il governo sembra ignaro della nostra situazione”.
Il World Economic Forum ha riconosciuto la scarsità di energia come il rischio principale tra le cinque minacce all’economia del Bangladesh. Gli analisti attribuiscono la crisi alla riduzione della produzione interna di carburante e all’accresciuta dipendenza dalle importazioni. Tuttavia, l’attuale crisi del dollaro ostacola l’aumento delle importazioni, ponendo una sfida significativa nel soddisfare le proprie richieste energetiche.
In risposta a questa situazione le persone hanno cominciato a cucinare con la legna sui tetti o si affidano ai ristoranti per i propri pasti. Ma l’impatto della crisi del gas non si limita alle famiglie, colpisce anche i servizi e le industrie, che stanno imponendo chiusure prolungate portando a un crollo della produzione.
Il presidente della Federazione delle camere di commercio e delle industrie del Bangladesh (FBCCI), Mahbubul Alam, ha espresso le proprie preoccupazioni, sottolineando le potenziali conseguenze: “Se questa situazione persiste, la produzione industriale precipiterà in una profonda crisi, causando una diffusa disoccupazione ed esercitando un’immensa pressione sull’economia del paese. È necessario un intervento urgente del governo per evitare una catastrofe imminente”.
Alam ha ricordato le questioni globali che stanno esacerbando la crisi, come le interruzioni causate dagli Houthi nel Mar Rosso, l’aumento dei costi del carburante e l’aumento delle spese per l’importazione di materie prime a causa delle tensioni geopolitiche come la guerra tra Russia e Ucraina.
Esprimendo scetticismo sulla tempistica presentata dal ministero dell’Energia per risolvere la crisi entro il 2026, Alam ha evidenziato ancora una volta la necessità di un’azione immediata: “La FBCCI chiede un rapido rinnovamento dei gasdotti per garantire una fornitura ininterrotta alle industrie, riconoscendo che la crisi in corso è più che temporanea. La speranza è che misure governative rapide e appropriate garantiscano importazioni di gas adeguate e un approvvigionamento continuo, prevenendo un ulteriore deterioramento economico e industriale”.
Sostieni la redazione di Notizie Cristiane con una donazione, clicca qui